Siamo tutti Sardi. È il momento di aiutare una terra in lacrime

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E poi arriva quel giorno che non ti aspetti.Certo un occhio al meteo lo dai sempre, specie se devi prendere l’aereo, a volte anche per abitudine. Ma una roba così, mai l’avrei immaginata. Non nel 2013. Non nella terra che amo. Non nella terra che oggi piango.Tanta roba, troppa roba. Da tutte le parti, con tutti i venti, con un’intensità così violenta da far sembrare quel grigio più cupo dei giorni di lutto. Come questo.A nulla servono le polemiche sui se, sui ma, sulla responsabilità di questo o di quello. A nulla servono le rincorse nelle varie assemblee parlamentari, piccole, grandi, vicine o lontane. Non così in ritardo. Non per pulirsi la coscienza. Non ora. Non voi.

A nulla. Non mi asciugano gli occhi, non mi leniscono il cuore. Non fanno smettere di piangere il cielo né di urlare il vento.A nulla. Ora non servono a nulla. Faremo i conti dopo. E questa volta, si, li faremo.Ora serve fare come fanno sempre le persone semplici e schive come i Sardi.Si i Sardi, quelli con la S maiuscola di Signori.Quel popolo che è abituato a fare le cose, non le linee di comunicazione. Ed a farle in silenzio. Sempre con la S maiuscola. Ora serve tutto, ma proprio tutto.Serve aprire le reti wifi, serve lasciare libere le linee.Servono vestiti, farmaci, cibo, acqua.Serve aprire le case e dare ospitalità. Serve aprire le Chiese, le mense, le parrocchie, gli oratori.

Servono coperte. C’è freddo. Servono braccia e schiene per liberare le strade, per liberare le case, le cantine ed i piani. Servono gambe per togliere le macchine ed i divani che galleggiano un pò in ordine sparso. Serve che continuino le informazioni dai servizi trasporti, dagli aeroporti.

Serve calore umano. Tanto. C’è freddo e noi siamo pochi. Serve quell’umanità sincera di un popolo che si riconosce come tale, che sa essere vicino al fratello che soffre. Serve aiutare tutte le forze dell’ordine ed i civile che in questo momento sono in prima linea, cui va il nostro plauso e ringraziamento.E serve lungimiranza, quella su cui il nostro ecosistema dell’innovazione si sbatte allo sfinimento. Per questo come www.sardegna2050.it abbiamo pensato al dopo, al cosa fare appena il cielo avrà smesso di piangere e di farci piangere.Per questo dobbiamo pensare a cosa e come ricostruire, questa volta si, con lungimiranza.

Per questo vi chiedo la gentilezza di andare su Rete del Dono al seguente link http://www.retedeldono.it/emergenzasardegna e di aiutarci come potete, donando, postando, twittando, diffondendo, linkando.

La Sardegna ringrazia. La Sardegna tutta, quella che tornerà ad essere splendente come i vostri sogni estivi.

Vi ringrazio, vi abbraccio tutti in anticipo e vi saluto con un sorriso.

Vostro affezionato

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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