Si è accesa la miccia

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Ho pensato a lungo su cosa scrivere per questo pezzo. Chiudere un’ esperienza, specie se bella e ricca di soddisfazioni, non è mai semplice. Si tende a guardare al bicchiere mezzo vuoto, alla chiusura stessa, ad essere nostalgici.

Invece voglio davvero dare atto a chi ha pensato, creato, sviluppato CheFuturo!, di aver fatto qualcosa di particolare, di unico nel panorama italiano e non solo.

Di aver avviato una serie di riflessioni e discussioni, concrete, vere e serie sul modo di innovare in Italia, sul futuro da costruire. Dando voce e spazio a chi ne aveva poca, facendo emerge il buono, il talento, le cose che si stanno facendo per portare questo bellissimo Paese nel terzo millennio.

CheFuturo! è stato un megafono, un porto nuovo e allo stesso tempo seguito ed autorevole.

Una miccia.

Non voglio parlare di CheBanca! noi abbiamo fatto quello che deve fare un editore, essere silenti, lasciare Riccardo e la sua redazione liberi di indirizzare la linea editoriale, i contenuti. Allineati su un punto, questo si, aiutare il rinnovamento, crederci davvero, perché tutto cambia, si può cambiare per il meglio, fare nel nostro piccolo qualcosa che in questi anni servisse, appunto, da miccia. Una bellissima esperienza, solida, vera.

Oggi in Italia ci sono ormai diverse testate on line che si occupano di innovazione a diversi livelli, la miccia è stata accesa e il fuoco sta crescendo. L’agenda digitale comincia a essere qualcosa di concreto, tanti sono ormai i fronti aperti, sia nel pubblico, che nel privato e nell’intersezione dei due.

Giusto per citare uno dei tanti numeri, sono oltre 14 mila i posti di lavoro generati direttamente e indotti dalle start-up innovative nel BelPaese. Se è vero che l’Italia è ancora indietro nei punteggi del DESI, il Digital Economy and Society Index in Europa, è anche vero che c’è oggi molta più consapevolezza dei ritardi, molta più azione di prima. C’e’ una voglia nuova. La cultura del cambiamento, dell’innovazione prende piede, si vedono più facilmente quelle opportunità che fino a poco tempo fa erano chiare solo a pochi. Su questo abbiamo la grande presunzione di aver dato un piccolo prezioso contributo.

Un grande sincero ringraziamento va a Riccardo Luna, a David Casalini, alla redazione ed ai collaboratori che si sono succeduti in questi anni, alle oltre 120 firme che hanno scritto su CheFuturo!, oltre 3000 articoli scritti, a tutti coloro che hanno raccontato le loro storie sul blog, ai tanti lettori, 200 mila al mese, e follower, 50 mila, che ci hanno dato la loro fiducia.

L’innovazione per essere tale non è di nessuno, è di tutti, va diffusa, questo è il lascito di CheFuturo!

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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