Un nuovo scandalo ha colpito il mondo dell’e-commerce, coinvolgendo uno dei marchi più noti, Shein. Questa volta, l’attenzione è rivolta alla vendita di bambole sessuali che presentano caratteristiche simili a quelle di bambini. La denuncia, presentata dal governo francese, ha sollevato un’ondata di indignazione e ha portato a una risposta politica immediata.
La denuncia e le reazioni del governo francese
La direzione generale per la Concorrenza, i consumatori e la repressione delle frodi ha formalmente denunciato Shein alla procura di Parigi. Durante un controllo, sono state rinvenute bambole alte circa 80 centimetri, con sembianze chiaramente infantili, come corpi esili e volti che richiamano l’immagine di bambine. Le descrizioni dei prodotti, che li definivano come giocattoli erotici realistici, hanno immediatamente allertato le autorità, facendo scattare l’allerta nei ministeri dell’Economia e dell’Infanzia.
Reazioni istituzionali
Il ministro dell’Economia, Roland Lescure, ha definito questi articoli come illegali e ripugnanti, promettendo misure severe nel caso in cui episodi simili dovessero ripetersi. La Francia, ha affermato, è pronta a richiedere l’esclusione di Shein dal mercato nazionale. Sarah El-Hairy, alto commissario per l’Infanzia, ha convocato i principali operatori dell’e-commerce per discutere le modalità di controllo e rimozione di contenuti inappropriati. Ha sottolineato che non basta rimuovere i prodotti, ma è fondamentale individuare i responsabili della loro messa in vendita.
La risposta di Shein e l’indignazione pubblica
In seguito alla denuncia, Shein ha emesso un comunicato in cui dichiarava di aver già rimosso i prodotti incriminati e di aver avviato un’indagine interna per scoprire le origini di tali articoli.
L’azienda ha espresso il proprio rammarico per quanto accaduto, affermando di non tollerare contenuti che promuovano la sessualizzazione dei minori. Tuttavia, la reazione non è stata sufficiente a placare le polemiche, sia da parte della pubblica opinione che delle istituzioni. Politici e associazioni a tutela dei minori hanno chiesto sanzioni esemplari nei confronti del gigante cinese.
Le conseguenze legali e reputazionali
La questione legale è di grande importanza. In Francia, la diffusione di materiale pedopornografico può portare a pene severe, comprese reclusioni fino a sette anni e multe che possono raggiungere i 100mila euro. Nonostante Shein si presenti come piattaforma di terzi, le leggi francesi pongono responsabilità chiare anche sugli intermediari digitali. Le autorità intendono verificare non solo le responsabilità dei venditori, ma anche l’efficacia dei controlli preventivi attuati dall’azienda.
Il futuro di Shein nel mercato francese
Lo scandalo si è intensificato proprio mentre Shein stava per inaugurare il suo primo negozio fisico a Parigi, all’interno del Bazar de l’Hôtel de Ville. Questa iniziativa, inizialmente vista come una mossa strategica per migliorare la propria immagine, rischia ora di trasformarsi in un boomerang reputazionale. L’azienda, già sotto i riflettori per altre controversie, potrebbe subire gravi danni alla propria credibilità.
La Francia ha inviato un messaggio chiaro: la protezione dei minori è una priorità indiscutibile. Se le indagini dovessero rivelare negligenze gravi da parte di Shein, non è da escludere una richiesta formale di esclusione dal mercato francese, un’azione senza precedenti per un colosso dell’e-commerce internazionale. La situazione rimane in evoluzione, e la tensione tra il governo e l’azienda potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro di Shein in Europa e oltre.
