Il catrame di betulla, una sostanza sorprendente utilizzata dai nostri antenati, ha rivelato molto di più di quanto ci si potesse aspettare. Questo materiale, conosciuto come il più antico materiale sintetico al mondo, non era solo un passatempo masticabile, ma anche un elemento cruciale per la riparazione di strumenti e recipienti. Recenti studi hanno dimostrato come il chewing gum di catrame di betulla offra un’interessante finestra sulla vita quotidiana delle comunità neolitiche.
Il recupero del DNA dai chewing gum
Un team di ricerca internazionale ha effettuato un’analisi su campioni di chewing gum di catrame di betulla risalenti a circa 6.000 anni fa. Questo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, ha permesso di estrarre materiale genetico sia dai chewing gum stessi che dagli oggetti riparati con questa colla antica.
I risultati hanno evidenziato la divisione dei compiti tra uomini e donne nel quotidiano.
Analisi dei campioni e risultati sorprendenti
Gli scienziati hanno esaminato 30 campioni di chewing gum provenienti da 9 diversi siti archeologici nelle Alpi. Da questi, sono riusciti a estrarre DNA da 19 campioni, scoprendo che ben 16 contenevano tracce di DNA maschile e femminile. Alcuni dei campioni analizzati sembravano addirittura essere stati masticati da più individui. Un dato particolarmente interessante è stato che tutti i campioni di catrame utilizzati per gli strumenti in pietra contenevano DNA maschile, mentre quelli per riparare recipienti in ceramica presentavano DNA femminile.
Utilizzi del catrame di betulla nella vita quotidiana
Il catrame di betulla non è stato solo un semplice chewing gum, ma ha avuto molteplici applicazioni.
Gli uomini dell’età della pietra lo utilizzavano per incollare lame di pietra a bastoni, riparare ciotole rotte e, naturalmente, masticarlo per mantenerlo flessibile. Questo procedimento richiedeva di cuocere la corteccia di betulla sul fuoco, trasformando le resine naturali in un catrame nero e appiccicoso.
Implicazioni sulla dieta e la salute orale
Le analisi hanno anche rivelato che i chewing gum contenevano tracce di piante come grano, orzo e nocciolo, suggerendo informazioni preziose sulla dieta degli uomini del neolitico. In aggiunta, il DNA di piselli, nocciolo e pecore trovato nelle colle dei recipienti potrebbe indicare la presenza di alimenti conservati comunemente. Gli elementi di pesce e cinghiale, recuperati dalle punte delle frecce, suggeriscono pratiche di caccia e di alimentazione molto organizzate.
Questi risultati non solo arricchiscono la nostra comprensione della vita quotidiana nel neolitico, ma offrono anche spunti per ulteriori ricerche. Anna White, una delle autrici dello studio, ha sottolineato la necessità di un campione più ampio per confermare le differenze di genere nella divisione dei compiti.
Prospettive future
Il catrame di betulla si presenta come un campione affascinante per la ricerca archeologica. Grazie a questi studi, è possibile iniziare a comprendere non solo le abitudini alimentari dei nostri antenati, ma anche la loro vita sociale e la divisione del lavoro all’interno delle comunità. Con l’emergere di nuove tecnologie di analisi, si prevede che altre scoperte possano aggiungere dettagli alla nostra conoscenza del passato. L’auspicio è che, esaminando ulteriormente il catrame di betulla e altri materiali simili, si possano ottenere informazioni sempre più ricche e dettagliate sul mondo preistorico.