Gli sviluppatori e gli appassionati di tecnologia devono prepararsi a un cambiamento significativo nel modo di lavorare. L’ingegneria delle piattaforme rappresenta un’evoluzione fondamentale, fungendo da scudo contro il caos che spesso affligge i programmatori. Secondo il report 2024 sullo stato del DevOps, questa disciplina consente di lavorare in un ambiente più organizzato e produttivo.
Cosa è l’ingegneria delle piattaforme?
L’ingegneria delle piattaforme, come indicato da Paula Kennedy, co-fondatrice di Syntasso, è un approccio strategico alla creazione di un ecosistema di strumenti e servizi. Questo ecosistema rende il software accessibile e utilizzabile, migliorando l’esperienza dei programmatori. L’obiettivo è garantire una consegna del software più rapida, sicura e affidabile.
Un elemento chiave in questo contesto è l’IDP, che può riferirsi a “internal developer platform” o “internal developer portal”.
L’IDP funge da piattaforma centrale di autogestione, permettendo ai programmatori di accedere a tutti gli strumenti e le risorse necessarie.
Backstage, sviluppato da Spotify, si conferma come leader nel settore, con oltre due terzi delle 180 aziende intervistate che lo utilizzano. Tuttavia, la popolarità di Backstage solleva interrogativi su ciò che ne determina il successo.
I vantaggi dell’IDP
Implementare un IDP non riguarda solo l’efficienza; rappresenta una vera e propria trasformazione culturale. Questa piattaforma consente ai programmatori di gestire il proprio lavoro senza il peso del sovraccarico informativo, creando così un ambiente lavorativo più sereno e produttivo.
Inoltre, l’IDP può fungere da indicatore per le aziende. Secondo Saunders, molte organizzazioni scoprono che i loro sviluppatori spendono troppo tempo in riunioni o in attesa di opportunità per scrivere codice.
Un’IDP ben implementata può evidenziare i colli di bottiglia nel processo di sviluppo.
Tuttavia, la scelta di un portale richiede un impegno costante. Jody Bailey di Stack Overflow avverte che la gestione di una piattaforma richiede risorse e dedizione. Non è sufficiente implementarla; è necessario mantenerla aggiornata e connessa a tutti gli strumenti necessari.
Le sfide dell’ingegneria delle piattaforme
Nonostante i vantaggi, l’ingegneria delle piattaforme presenta delle sfide. Kennedy mette in guardia contro il rischio di sovraccaricare la piattaforma con troppe funzionalità, il che potrebbe causare frustrazione tra i programmatori, spingendoli verso soluzioni shadow IT per eludere le restrizioni imposte.
È fondamentale trovare un equilibrio tra strumenti standard e soluzioni personalizzate. L’obiettivo deve essere quello di creare un sistema su misura per le esigenze specifiche dell’organizzazione, mantenendo una comunicazione continua con i team che utilizzeranno la piattaforma.
Con l’emergere di tecnologie come l’IA, è essenziale che le piattaforme siano flessibili e pronte ad adattarsi rapidamente a nuove esigenze e strumenti. Sica, della Cloud Native Computing Foundation, sottolinea che l’integrazione delle tecnologie emergenti sarà cruciale per il futuro dell’ingegneria delle piattaforme.
L’ingegneria delle piattaforme, come indicato da Paula Kennedy, co-fondatrice di Syntasso, è un approccio strategico alla creazione di un ecosistema di strumenti e servizi. Questo ecosistema rende il software accessibile e utilizzabile, migliorando l’esperienza dei programmatori. L’obiettivo è garantire una consegna del software più rapida, sicura e affidabile.0