Immagina un mondo in cui ogni rifiuto diventa una risorsa, dove i materiali non vengono semplicemente gettati via, ma riutilizzati e trasformati in nuove opportunità. Questo è il sogno di un’economia circolare, un concetto che sta guadagnando sempre più attenzione in un’epoca in cui la sostenibilità non è solo un obiettivo, ma una necessità. Mercoledì 11 giugno, a Roma, si è tenuto un forum decisivo organizzato da Erion, dove istituzioni, aziende e stakeholder si sono riuniti per discutere il ruolo strategico dell’economia circolare nel contesto delle nuove normative europee che stanno per essere introdotte.
Il contesto attuale e le sfide da affrontare
Il Clean Industrial Deal e il Net Zero Industry Act hanno aperto la strada a una nuova era di responsabilità ambientale e innovazione.
Tuttavia, come ha sottolineato Danilo Bonato, direttore sviluppo strategico di Erion, la circolarità deve essere vista non solo come un obiettivo ambientale, ma come un vero e proprio asset industriale. La frammentazione normativa e la complessità delle attuali leggi scoraggiano le imprese e ostacolano la gestione dei rifiuti, fondamentali per recuperare materie prime critiche. Nonostante l’Italia sia al vertice dell’economia circolare in Europa, con un tasso di utilizzo circolare dei materiali che supera la media europea, la sfida è trasformare questa posizione di leadership in un concreto sviluppo economico.
Strategie per colmare il divario
Erion ha messo in luce cinque leve strategiche fondamentali per superare le attuali difficoltà. Prima di tutto, è essenziale sviluppare una politica di filiera integrata per la gestione dei rifiuti.
La creazione di un ecosistema connesso, dove ogni attore opera in sinergia, è cruciale per garantire un flusso costante di materiali da riciclare. In secondo luogo, l’implementazione di un mercato unico dei rifiuti, con normative armonizzate, faciliterà la circolazione dei materiali riciclati tra i vari paesi europei, rendendo la filiera più competitiva.
Modelli di raccolta e valorizzazione delle competenze
Inoltre, costruire modelli di raccolta efficienti e uniformi è indispensabile per elevare la qualità dei materiali raccolti. Investire in infrastrutture moderne e adottare le migliori pratiche è un passo fondamentale. Un altro aspetto cruciale è valorizzare le competenze dei sistemi di Responsabilità estesa del produttore, che possono favorire una gestione efficace dei prodotti a fine vita, migliorando il riciclo delle materie prime strategiche. Infine, è necessario incrementare la cultura dell’economia circolare.
Per farlo, è fondamentale investire in educazione e sensibilizzazione, coinvolgendo cittadini e imprese attraverso campagne incisive e progetti formativi innovativi.
Le opportunità del futuro
Durante il forum, è emerso chiaramente che l’economia circolare non è solo una risposta all’emergenza climatica, ma anche un potente strumento per rafforzare la competitività europea. Creare nuovi posti di lavoro, ridurre la dipendenza dalle materie prime critiche e migliorare la resilienza economica sono obiettivi che possono essere raggiunti attraverso una strategia ben definita. Con un tasso di dipendenza che in Italia raggiunge il 48%, più del doppio della media europea, è evidente che c’è un urgente bisogno di un cambiamento. Investire nell’economia circolare non solo rappresenta una necessità ambientale, ma anche un’opportunità per costruire un futuro più sostenibile e prospero.
Il bilancio di sostenibilità di Erion
Il forum si è aperto con la presentazione del Bilancio di sostenibilità 2024 di Erion, un documento che delinea le strategie future e le azioni intraprese. A seguire, un dibattito animato ha coinvolto vari esperti e politici, tutti concordi sull’importanza di un approccio integrato e collaborativo per affrontare le sfide attuali. Solo unendo le forze sarà possibile trasformare l’economia circolare da una visione ideale a una realtà concreta, capace di generare benefici tangibili per la società e per il pianeta.