Tradizionalmente, i ricci di mare sono associati al rischio di punture o alla loro presenza nei piatti tipici del Sud Italia. Tuttavia, recenti ricerche hanno rivelato che il loro sistema nervoso è molto più complesso di quanto si pensasse. Uno studio condotto da un team di scienziati europei, guidati dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, ha evidenziato questa sorprendente verità, pubblicata sulla rivista Science Advances.
I fatti
I ricci di mare, come molti altri echinodermi, attraversano fasi di sviluppo altamente diverse. Inizialmente, nascono come piccole larve con simmetria bilaterale, note come pluteo, trasportate dalle correnti marine. Questa fase, definita planctonica, dura alcune settimane e culmina in una metamorfosi radicale. Durante questo processo, la simmetria bilaterale viene sostituita da una più complessa simmetria pentaraggiata, tipica degli adulti.
Un cambiamento evolutivo unico
Questo passaggio da una forma all’altra è di grande rilevanza per l’evoluzione, poiché le simmetrie degli organismi sono tratti primordiali inscritti nel loro DNA. La transizione degli echinodermi da una struttura bilaterale a una radiale è un fenomeno raro e degno di studio. Analizzando questa metamorfosi, i ricercatori hanno scoperto elementi unici nel sistema nervoso dei ricci di mare.
La complessità del sistema nervoso
Focalizzandosi sui ricci di mare viola (Paracentrotus lividus) subito dopo la metamorfosi, il team di ricerca ha mappato le linee cellulari che compongono l’organismo adulto, esaminando l’espressione genica. Sorprendentemente, i risultati hanno mostrato che quasi tutto il corpo del riccio funziona come una grande testa. I geni attivi nel corpo sono principalmente quelli tipici dello sviluppo della testa e del cervello, mentre quelli associati a tronco e altre strutture sono in gran parte inattivi.
Varietà di cellule neurali
Un’altra scoperta riguarda la varietà di cellule neurali presenti nei ricci di mare. Questi animali possiedono centinaia di tipi di neuroni, esprimendo geni sia caratteristici degli echinodermi sia quelli tipici del sistema nervoso centrale dei vertebrati. Secondo i ricercatori, questo suggerisce che i ricci di mare non hanno semplicemente una rete decentralizzata di connessioni nervose, ma un sistema neurale integrato che pervade il loro corpo.
Capacità visive sorprendenti
Un ulteriore aspetto emerso dallo studio riguarda la percezione visiva. Fino ad ora, si pensava che i ricci di mare fossero completamente insensibili alla luce a causa della loro mancanza di occhi. Tuttavia, la ricerca ha identificato diverse cellule dotate di fotorecettori, suggerendo che questi animali possano possedere capacità visive più avanzate di quanto immaginato.
Una parte significativa del loro sistema nervoso potrebbe, quindi, essere sensibile agli stimoli luminosi e regolata dai cicli di luce e buio, similmente a quanto avviene negli esseri umani.
Il lavoro della Stazione Zoologica Anton Dohrn ha cambiato il nostro approccio alla comprensione dell’evoluzione dei sistemi nervosi complessi. Le scoperte sui ricci di mare non solo ampliano le nostre conoscenze sugli echinodermi, ma aprono anche la strada a nuove ricerche nel campo della biologia e dell’evoluzione.

