Recenti rivelazioni hanno messo in luce una situazione allarmante in Irlanda del Nord, dove la polizia ha condotto operazioni di sorveglianza nei confronti di giornalisti senza informare le autorità competenti. Questo comportamento mette in discussione gravemente il rispetto dei diritti alla libertà di stampa. La verità su queste operazioni è particolarmente scioccante.
Le operazioni segrete della polizia
Nel 2018 e nel 2023, la Polizia dell’Irlanda del Nord (PSNI) ha autorizzato operazioni di sorveglianza che hanno coinvolto giornalisti, effettuando tali azioni senza informare l’ufficio indipendente di sorveglianza, l’IPCO. Solo nel 2025, a seguito della divulgazione pubblica di queste operazioni, la PSNI ha rivelato ai funzionari di IPCO l’esistenza di tali attività. Brian Leveson, commissario per i poteri investigativi, ha confermato che nel rapporto annuale della Polizia dell’Irlanda del Nord non vi era alcuna menzione di attività sotterranee contro giornalisti.
In un contesto già critico, l’operato della polizia ha sollevato seri interrogativi riguardo alla trasparenza e alla responsabilità delle forze dell’ordine. La situazione si complica ulteriormente con la notizia che la PSNI ha monitorato i social media di un giornalista investigativo, Dónal MacIntyre, senza avvisare gli ispettori, contravvenendo alle normative vigenti.
Il caso di Barry McCaffrey e Trevor Birney
Il clamore attorno alla questione è aumentato grazie ai giornalisti Barry McCaffrey e Trevor Birney, oggetto di sorveglianza da parte della PSNI nel tentativo di rivelare le loro fonti. È emerso che la polizia non solo ha omesso di segnalare queste operazioni, ma ha anche ignorato le richieste di chiarimenti da parte degli ispettori. McCaffrey ha dichiarato che la PSNI non sembra considerare seriamente il controllo esterno, evidenziando una cultura di disonestà e disprezzo nei confronti della supervisione.
La situazione si è ulteriormente aggravata dopo una sentenza favorevole ai due giornalisti nel 2024, quando altri professionisti della stampa hanno iniziato a segnalare di essere stati spiati illegalmente. Si stima che fino a 16 giornalisti della BBC abbiano presentato reclami contro la PSNI per sorveglianza illecita.
La necessità di un cambiamento
Il direttore di Amnesty International per l’Irlanda del Nord ha descritto la situazione come “profondamente preoccupante”, sottolineando che le operazioni di sorveglianza della PSNI non solo violano la libertà di stampa, ma rappresentano un attacco ai diritti umani. Per prevenire tali abusi in futuro, è necessaria una revisione totale del sistema di supervisione delle attività di sorveglianza della polizia.
Daniel Holder, rappresentante di un gruppo per i diritti umani, ha esortato il governo ad attuare le raccomandazioni della Commissione Patten del 1999, volto a istituire un commissario dedicato alla sorveglianza della legge in Irlanda del Nord.
La PSNI ha annunciato l’intenzione di migliorare i propri registri di sorveglianza e di fornire formazione sull’acquisizione e gestione delle informazioni relative ai giornalisti.
Le dichiarazioni di Mukesh Sharma, presidente del consiglio di polizia dell’Irlanda del Nord, sottolineano l’importanza della questione: “Attendiamo con ansia i risultati della revisione McCullough e siamo aperti a tutte le azioni necessarie per garantire una corretta responsabilità.” La sorveglianza dei giornalisti è solo la punta dell’iceberg di una problematica più ampia riguardante diritti e libertà civili che richiede urgente attenzione e riforma.