Nel mondo della tecnologia, l’innovazione avanza rapidamente e le polemiche non tardano ad emergere. Recentemente, Apple è stata coinvolta in uno scandalo di copyright, accusata da due autori di aver utilizzato opere protette senza il loro consenso. Questa situazione solleva interrogativi significativi per il gigante di Cupertino e per il futuro della sua intelligenza artificiale.
La denuncia shock: cosa è successo?
Il giorno stesso in cui Anthropic ha raggiunto un accordo extragiudiziale, Apple ha ricevuto una notifica legale da parte di Grady Hendrix e Jennifer Roberson. Questi autori sostengono che Apple abbia addestrato i propri modelli di intelligenza artificiale utilizzando un dataset noto come RedPajama, che si dice contenga copie pirata di numerosi libri. Questa accusa ha scosso profondamente l’immagine di Apple, nota per la sua attenzione alla legalità e al rispetto delle normative.
Nel documento presentato, gli avvocati degli autori evidenziano che Apple ha utilizzato il dataset RedPajama per sviluppare i modelli open source OpenELM, disponibili da oltre un anno su Hugging Face. La conferma di questo utilizzo proviene direttamente da Apple, creando una situazione di grande imbarazzo per l’azienda.
In aggiunta, il dataset RedPajama include una raccolta chiamata Books, che è a sua volta una copia di Book3, parte della rinomata compilation The Pile di EleutherAI. Book3 contiene un numero impressionante di libri, ben 196.640, tra cui le opere di Hendrix e Roberson. Le accuse di violazione di copyright si intensificano, poiché Apple risulta coinvolta nell’utilizzo di vere e proprie copie pirata per addestrare i suoi modelli OpenELM.
Le reazioni e le implicazioni legali
Le reazioni alla denuncia sono state immediate. Gli avvocati di Hendrix e Roberson hanno richiesto al giudice di approvare la class action e di ordinare la distruzione dei dataset e dei modelli utilizzati da Apple. Inoltre, è stata richiesta un’ingiunzione permanente per fermare qualsiasi condotta illegale da parte dell’azienda, insieme a un risarcimento danni e il rimborso delle spese legali. Se accolta, questa richiesta potrebbe avere conseguenze enormi non solo per Apple, ma per l’intera industria della tecnologia.
La situazione si complica ulteriormente considerando che, in un caso simile riguardante l’uso di sottotitoli di video su YouTube, Apple aveva dichiarato che OpenELM non era utilizzato per funzioni AI, quindi non generava profitto. Tuttavia, secondo gli avvocati, i modelli addestrati con il dataset Books sarebbero stati utilizzati per Apple Intelligence, da cui l’azienda ottiene un guadagno diretto.
Un futuro incerto per Apple?
Questo scandalo rappresenta un punto di svolta per Apple. Non solo mette in discussione la sua reputazione, ma solleva interrogativi su come le aziende tecnologiche gestiscono i diritti d’autore e l’utilizzo di opere protette. In un’epoca in cui la protezione dei dati e dei diritti d’autore è sempre più cruciale, Apple potrebbe trovarsi a dover affrontare una battaglia legale lunga e costosa.
In un clima già teso, la possibilità che altri autori seguano l’esempio di Hendrix e Roberson è concreta. Se la classe di azione verrà approvata, si potrebbe assistere a una serie di denunce simili, creando un precedente pericoloso per tutte le aziende che operano nel campo dell’intelligenza artificiale.
Apple ha sempre cercato di mantenere un’immagine di azienda etica e rispettosa della legalità. Resta da vedere come reagirà ora che è sotto i riflettori per questioni di copyright. L’evolversi di questa vicenda rappresenta un tema di grande interesse e attualità.