Il cosmodromo di Baikonur, punto nevralgico per le missioni spaziali russe, ha recentemente vissuto un grave incidente. Il 27 novembre, durante il lancio della navetta Soyuz MS-28, è crollata la cabina di manutenzione, creando problemi significativi per il programma spaziale russo e le operazioni sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Questo evento ha sollevato preoccupazioni a livello globale, poiché la cabina di manutenzione è cruciale per la preparazione e il controllo dei lanci. Le conseguenze di un simile crollo potrebbero influenzare significativamente la programmazione delle missioni a lungo termine verso l’Iss, incidendo sulla continuità delle operazioni e dei rifornimenti.
Dettagli sull’incidente
Il crollo si è verificato mentre i tecnici stavano effettuando le ultime verifiche prima del lancio. Secondo i video diffusi, la cabina si è staccata dalla piattaforma di lancio e ha compiuto un volo di circa 20 metri prima di schiantarsi a terra.
Le autorità di Roscosmos hanno confermato il danno e hanno assicurato che sono disponibili componenti di ricambio per le riparazioni necessarie.
Impatto sui lanci futuri
Le stime degli esperti suggeriscono che le riparazioni potrebbero richiedere un periodo compreso tra sei mesi e due anni. Durante questo lasso di tempo, i lanci di navette Soyuz e delle cargo Progress verso l’Iss saranno bloccati. L’analista Georgy Trishkin ha descritto il crollo come “lo scenario peggiore”, evidenziando la mancanza di alternative operative che possano garantire continuità alle missioni spaziali.
Le sfide della logistica spaziale russa
Attualmente, i cosmodromi russi di Vostochny e Plesetsk non sono attrezzati per i voli diretti verso l’Iss. Vostochny, infatti, non dispone delle infrastrutture necessarie per gestire le navette cargo e Soyuz con equipaggio, mentre la posizione settentrionale di Plesetsk rende impossibile l’utilizzo per tali missioni.
Pertanto, il fermo della rampa di Baikonur compromette l’intero programma di lanci russi verso la Stazione Spaziale.
Possibili soluzioni
In relazione al crollo della cabina di manutenzione, l’esperto di cosmonautica Alexander Khokhlov ha individuato due opzioni per le riparazioni: la prima consiste nella costruzione di una nuova cabina seguendo i vecchi progetti, un’operazione complessa che richiede il recupero di competenze perdute, mentre la seconda prevede l’utilizzo della cabina del dismesso Gagarin Launchpad. Tuttavia, entrambe le soluzioni richiedono tempo, e la riparazione completa potrebbe non essere conclusa prima dell’estate del prossimo anno.
Il lancio della Soyuz MS-28 e il suo significato
Nonostante l’incidente, il lancio della navetta Soyuz MS-28 si è concluso con successo.
L’equipaggio, composto dal comandante russo Sergej Kud’-Sverčkov, dagli ingegneri di volo Sergej Mikaev e Christopher Williams, ha raggiunto la Stazione Spaziale alle 12:34 UTC, dopo un viaggio durato circa tre ore e due orbite. Questo traguardo, sebbene positivo, non allevia le preoccupazioni riguardo alla continuità delle missioni future.
Con il prossimo lancio cargo Progress, inizialmente previsto per il 19 dicembre, che probabilmente subirà un rinvio, la situazione rimane critica. Le riparazioni alla cabina di Baikonur sono quindi una priorità assoluta per Roscosmos, per garantire la sicurezza e l’affidabilità dei voli spaziali russi.

