OpenAI, l’ente californiano noto per il suo innovativo ChatGPT, ha annunciato un cambiamento significativo nella sua struttura. Il 28 ottobre, la compagnia ha completato il processo di ricapitalizzazione, passando da un’organizzazione no-profit a una public benefit corporation (Pbc). Questo nuovo status consente a OpenAI di perseguire profitto per gli azionisti, mantenendo però un impegno verso il bene comune.
Il cambiamento di struttura e la valutazione di mercato
Questa trasformazione ha portato OpenAI a una valutazione di circa 500 miliardi di dollari, frutto di lunghi negoziati con Microsoft e le autorità di regolamentazione della California e del Delaware. Microsoft, che ha supportato OpenAI sin dal 2019, ha ottenuto una partecipazione del 27% nella nuova entità, aumentando notevolmente il valore del suo investimento iniziale di 13,8 miliardi.
Il ruolo di Microsoft e le sfide economiche
La collaborazione tra OpenAI e Microsoft ha segnato un importante cambiamento nel panorama tecnologico. Questo accordo ha consentito a OpenAI di accedere a risorse computazionali avanzate necessarie per lo sviluppo di progetti innovativi. Tuttavia, i costi elevati associati allo sviluppo dell’intelligenza artificiale hanno spinto OpenAI a rivedere il proprio modello economico. Originariamente concepita come un’organizzazione no-profit, OpenAI si è vista costretta a cercare investimenti privati per coprire i costi operativi, che comprendono server di alta potenza e un team di ricerca altamente specializzato.
La missione originaria e le nuove sfide
Fondata nel 2015 da un gruppo di visionari tra cui Sam Altman e Elon Musk, OpenAI si è posta l’obiettivo di sviluppare un’intelligenza artificiale generalizzata a beneficio dell’umanità.
La preoccupazione principale era quella di prevenire il monopolio di questa tecnologia da parte di grandi aziende. Tuttavia, le difficoltà economiche hanno portato all’istituzione di un braccio commerciale, che ha consentito un significativo investimento da parte di Microsoft.
Il nuovo modello ibrido
Il passaggio a una public benefit corporation elimina alcune restrizioni che limitavano la capacità di OpenAI di raccogliere capitali e collaborare con altri fornitori di infrastrutture. La fondazione no-profit, ora ribattezzata OpenAI Foundation, mantiene una quota del 26% della nuova entità, garantendo il rispetto degli obiettivi di beneficio pubblico. Tuttavia, alcuni esperti esprimono dubbi sulla reale capacità della fondazione di esercitare un controllo significativo sulle decisioni commerciali.
Nuovi accordi e prospettive future
Il recente accordo tra OpenAI e Microsoft ridefinisce i termini della loro collaborazione.
Microsoft ha rinunciato al diritto di prelazione esclusiva sui servizi di cloud computing, consentendo a OpenAI di esplorare altre opzioni. In cambio, OpenAI si impegna ad acquistare servizi Azure per un valore di 250 miliardi di dollari, un contratto senza precedenti nel settore tecnologico.
Verifiche esterne nell’era dell’IA avanzata
Una delle questioni più delicate riguarda lo sviluppo dell’intelligenza artificiale generale (AGI). Qualora OpenAI dichiarasse il raggiungimento di tali capacità, un panel indipendente di esperti dovrà confermare questa affermazione. Solo dopo tale verifica, Microsoft manterrà l’accesso ai metodi di ricerca di OpenAI, assicurando così che l’azienda non possa unilateralmente chiudere l’accordo.
Critiche e opposizioni
Nonostante i progressi, OpenAI affronta diverse critiche. Elon Musk, cofondatore dell’azienda, ha sollevato preoccupazioni circa una deviazione dalla missione originale, che ha portato a conflitti legali. Inoltre, le procure generali della California e del Delaware hanno avviato indagini per assicurare che le donazioni iniziali siano utilizzate in conformità con gli scopi previsti e che la sicurezza rimanga una priorità.
La transizione di OpenAI in una public benefit corporation segna una nuova era per l’azienda e per il settore dell’intelligenza artificiale. Con un modello di business rinnovato e un impegno verso il bene comune, OpenAI si propone di bilanciare profitto e responsabilità sociale, affrontando le sfide future con determinazione.


