Recentemente, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo che rappresenta una svolta significativa nella lotta contro le affermazioni ambientali ingannevoli, note come greenwashing. Questo provvedimento, proposto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, recepisce la direttiva UE /825, mirata a promuovere una maggiore responsabilità delle aziende nei confronti dei consumatori e dell’ambiente.
Obiettivi del decreto
Il decreto ha come obiettivo principale quello di proteggere i consumatori da pratiche commerciali ingannevoli. Introducendo regole più severe, mira a garantire che le affermazioni ambientali siano supportate da dati concreti e verificabili. Le aziende dovranno dimostrare che i loro messaggi pubblicitari non solo siano veri, ma anche che non inducano in errore i consumatori.
Definizioni chiare e trasparenza
Il provvedimento stabilisce nuove definizioni riguardanti asserzioni ambientali, marchi di sostenibilità e la durabilità dei prodotti.
Queste nuove definizioni sono essenziali per garantire che le comunicazioni aziendali siano chiare e comprensibili. Ad esempio, termini come “prodotto neutro” o “zero impatto” saranno vietati se non supportati da evidenze concrete.
Implicazioni per le aziende
Il decreto non solo tutela i consumatori, ma offre anche un vantaggio competitivo alle aziende che operano in modo etico e trasparente. Le imprese che investono nella sostenibilità possono ora contare su una protezione maggiore contro la concorrenza sleale. Questo significa che le aziende virtuose hanno la possibilità di distinguersi nel mercato, migliorando la loro reputazione e attrattiva nei confronti dei consumatori e degli investitori.
Controlli e sanzioni
La Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) avrà il compito di monitorare il rispetto delle nuove normative.
In caso di violazioni, l’AGCM potrà applicare sanzioni proporzionate alla gravità della violazione. Questo è un passo cruciale per garantire una vera equità nel mercato e limitare la diffusione di pratiche commerciali scorrette.
Un passo verso la sostenibilità
Il decreto si inserisce in un contesto europeo più ampio, volto a promuovere la transizione verso un’economia più verde e sostenibile. La direttiva europea, che il decreto recepisce, è stata approvata il 28 febbraio, con scadenze precise per l’applicazione delle norme. Gli Stati membri hanno tempo fino al 27 marzo 2026 per recepirla e dal 27 settembre 2027 dovranno applicarla in modo coerente.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha sottolineato l’importanza della trasparenza come leva strategica per le aziende.
In un mercato sempre più attento alla sostenibilità, la comunicazione chiara e veritiera è diventata un fattore chiave di differenziazione, specialmente per settori come quello agroalimentare, tessile e cosmetico.
In conclusione, il nuovo decreto rappresenta un passo fondamentale verso una maggiore integrità nel mercato, garantendo che le pratiche commerciali siano in linea con le aspettative dei consumatori e con gli obiettivi di sostenibilità. La lotta contro il greenwashing non è solo una questione di regole, ma anche di cultura aziendale, dove la sostenibilità deve diventare un elemento centrale nella strategia di business.


