Il fenomeno del pezzotto in Italia
Negli ultimi anni, il fenomeno del “pezzotto” ha preso piede in Italia, rappresentando un modo illecito per accedere a contenuti a pagamento, in particolare eventi sportivi. Questo sistema consente agli utenti di guardare partite di calcio e altri eventi senza dover sottoscrivere abbonamenti regolari con emittenti ufficiali come Dazn o Sky. La diffusione di tali pratiche ha portato a un significativo danno economico, stimato in oltre 300 milioni di euro annui per il solo settore calcistico.
La legge anti-pezzotto e le prime sanzioni
Nel 2023, il governo italiano ha approvato la legge 93/2023, nota come legge anti-pezzotto, per contrastare questo fenomeno. Mercoledì 14 maggio, la guardia di finanza ha annunciato i primi risultati concreti dell’applicazione di questa legge, con 2.282 utenti sanzionati in 80 province italiane.
L’operazione, coordinata dal Nucleo speciale beni e servizi, ha rappresentato un passo importante nella lotta contro la pirateria audiovisiva, colpendo non solo i gestori delle piattaforme illegali, ma anche gli utenti finali.
Dettagli dell’operazione e impatti economici
Le indagini, iniziate alcuni mesi fa, hanno portato alla scoperta di una “centrale di smistamento” del segnale IPTV illegale a Lecce, con il sequestro di beni e denaro. Gli utenti coinvolti, che pagavano circa 10 euro al mese per accedere a questi servizi, ora si trovano di fronte a sanzioni che partono da 154 euro e possono arrivare fino a 5.000 euro in caso di recidiva. Questo intervento non solo mira a disincentivare l’uso di tali servizi, ma anche a proteggere l’intero ecosistema sportivo e i broadcaster legittimi.
Critiche e preoccupazioni sulla legge
Nonostante l’intento della legge anti-pezzotto, alcuni esperti hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla proporzionalità delle sanzioni e al rischio di criminalizzazione eccessiva degli utenti. La piattaforma “Piracy Shield”, attivata dall’Agcom, ha introdotto un sistema automatizzato per il blocco dei contenuti illegali, ma ha anche suscitato dibattiti sulla neutralità della rete e sui potenziali blocchi indiscriminati. Le indagini continuano, con ulteriori procedimenti penali in fase di sviluppo, segnalando che la lotta contro la pirateria audiovisiva è solo all’inizio.