Mila, il cartoon cinematografico italiano che sta muovendo il mondo

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Qualche settimana fa ho conosciuto una straordinaria donna italiana e il progetto di produzione dal basso più ambizioso che abbia mai visto. La protagonista di questa storia si chiama Cinzia Angelini: originaria di Trento, vive a Los Angeles dal 1997 dove lavora nell’animazione con alcuni degli studi più importanti del mondo.

La prima volta che ci vediamo è su Skype: appare sullo schermo del mio computer un paio di settimane fa, e penso che potrebbe essere in Trentino: circondata da arredi di legno chiaro, capelli rossi, un pile viola da montagna e mi racconta dell’incidente sugli sci di suo marito, qualche giorno fa.

Invece no, è a Glendale e con la cadenza vagamente ipnotica di chi viene dalle montagne, quelle vere, Cinzia inizia a raccontarmi la storia di “Mila“, il corto di animazione al quale sta lavorando con un team di 200 artisti da 25 paesi.

Volontari.

Nel 2007 Cinzia Angelini decide che vuole creare un corto animato ispirato ai racconti che sua mamma e sua nonna le hanno fatto dei bombardamenti del ’43 a Trento.

All’epoca, sua mamma era una bambina. “Fermati un attimo a pensare” mi dice “qual è l’ultima volta che avete sentito un bambino descrivere un teatro di guerra? Che hai avuto occasione di vedere la guerra con gli occhi di una bambina?”. Ci penso un attimo. No, non mi è capitato di recente. I bambini li vediamo in scene di guerra, ma non sentiamo mai quello che hanno da dire in proposito, che cosa hanno provato, di cosa hanno avuto paura. “Ecco, Mila vuole essere un piccolo film per bambini sulla guerra. Non c’è sangue, non ci sono scene particolarmente violente.

Certo, ci sono delle sequenze dure, ma il film è pensato per offrire ai bambini un racconto di che cosa prova una coetanea nel corso di un bombardamento attraverso una storia personale, di famiglia”.

Cinzia vuole fare un corto da 9 minuti in 3D con una qualità cinematografica. Nel 2007 sono già 14 anni che lavora nell’animazione con alcuni tra i più importanti studi del mondo, ed è in grado di quantificare un budget per il corto che sta immaginando: 3 Milioni di dollari.

AVANTI, ANCHE SENZA CROWDFUNDING

Come molti artisti con un progetto indipendente in testa, Cinzia pensa al crowdfunding come prima opzione. Nel 2010 lancia una campagna su Kickstarter. Non riesce a raggiungere il budget fissato e non raccoglie un quattrino.

Intanto però, ha cominciato ad assemblare la squadra con la quale vuole lavorare. Sceglie Andy Gahan come executive producer: autore di molti libri sulla modellazione 3D, Andy ha un grosso seguito e pubblicizza il progetto sul suo forum.

Per chi vuole collaborare alla realizzazione di “Mila” l’offerta è chiara: non ci sono soldi, ma gli artisti avranno un credito nel film e la possibilità di usare il lavoro che fanno per Mila nel loro portfolio prima che il film sia finito.

L’interesse nei confronti della visione di Cinzia per il film unito a questa opportunità è allettante per molti artisti: quando si lavora a una grossa produzione, spesso passano molti anni prima che il proprio lavoro possa essere messo in portfolio, e questo è un ostacolo per la ricerca di lavoro, perché di fatto è come se non si potesse mai mostrare il proprio curriculum aggiornato. (Immaginate di tagliare via dal vostro cv gli ultimi tre anni: nel mio cv non ci sarebbe Timbuktu, per esempio).

I personaggi vengono disegnati, poi modellati, Trento viene ricostruita al computer e ridipinta…

Lentamente ma con una incredibile determinazione il progetto procede e gli artisti continuano ad arrivare. “Non tutti quelli che sono arrivati sono restati”, mi racconta Cinzia. “Se contiamo tutti quelli che sono ‘passati’ da Mila, arriviamo a circa 500 persone” solo che abbiamo tenuto nel gruppo soltanto quelli che effettivamente lavoravano, e tolto l’accesso a quelli che non contribuivano”.

Una delle fasi di costruzione dei personaggi di Mila. Credits: milafilm.com

L’admin del forum (oltre 5.000 post ciascuno con pagine e pagine di commenti e materiali) si occupa tra le altre cose di rimuovere dal gruppo chi chiacchiera senza contribuire di fatto al progetto.

LA RIVINCITA SU CHI NON CI AVEVA CREDUTO

Dopo un paio d’anni di lavoro, Cinzia fa un’altra campagna di crowd funding, questa volta su Indiegogo. Raccoglie $4,600. Non si scoraggia e continua a lavorare. La società di produzione alle spalle di Mila è Ibiscusmedia. A un certo punto arrivano 55.000 euro dalla Trentino Film Commission e 19.000 euro dalla Fondazione Cassa Rurale di Trento. SolidAngle regala alla squadra di Mila 30 licenze per l’utilizzo di Arnold, un software di illuminazione molto potente, usato nei più importanti studi di animazione del mondo.

Partecipano come sponsor anche Pixel Cartoon (uno studio d’animazione a Trento), Baraboom studios (uno studio d’animazione a L.A.), Squashnstretch (prima scuola d’animazione online italiana), Egnyte, Thinkbox Sofware, Onedigitalfarm e Studio Creativo Arpaint.

“Massimo tra un anno sarà finito” mi dice Cinzia con orgoglio e un filo di fatica nella voce.

Dal 2010 a oggi Cinzia Angelini è riuscita a mobilitare risorse per quasi 3 Milioni di dollari.

“Abbiamo messo insieme uno studio che abbraccia tutto il mondo: essendo sparsi in 25 paesi, siamo aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Praticamente a ogni ora del giorno e della notte c’è qualcuno che sta lavorando su Mila”.

Incredibile, penso. E le chiedo come ha fatto, come fa, a gestire un gruppo così grosso di volontari e ad assicurarsi che il livello di qualità del lavoro rimanga così alto. Le chiedo se si è trovata a dover respingere il lavoro di qualcuno perché non era all’altezza del film e lei mi dice con molto candore che il livello scelto per la realizzazione è quello, che fare una cosa di questo tipo ha attratto persone molto talentuose, ma anche studenti alle prime armi che avevano voglia di imparare in un contesto di alto livello: “perché se fai una cosa gratis che senso ha che sia brutta? Ci vuole molta diplomazia e tenere sempre in vista l’obiettivo. Spero che Mila porti tantissimo a tutti gli artisti che ci stanno lavorando. Già molti di loro hanno una carriera migliore perché, usando il lavoro fatto sul film, hanno ottenuto lavori più interessanti. Sono molto orgogliosa di questo aspetto del progetto”.

L’otto aprile Cinzia Angelini sarà a Roma, a Cinecittà, per una presentazione nella prestigiosa sala Fellini organizzata dall’ASC (Associazione Costumisti e Scenografi di Cinecittà). Ci saranno Piera Detassis, la direttrice di Ciak Magazine e neo Presidente della Fondazione Cinema per Roma, Antonio Monda, direttore creativo del Roma Film Festival, Laura Zumiani della Trentino Film Commission e molti altri ospiti illustri.

Mila mi dà la possibilità di fare qualcosa per rendere questo mondo un posto migliore. Oltre a farmi crescere artisticamente mi dà la possibilità di aiutare altre persone a migliorarsi e a diventare artisti migliori” mi dice.

“Che cosa sogni per Mila?” le ho chiesto.“Sogno che tantissime persone lo vedano e che lo usino per far vedere una storia di guerra ai loro bambini. Spero che Mila faccia far pensare alle nuove generazioni alle conseguenze di cosa vuol dire essere in guerra. Se anche solo un bambino si ricordasse di Mila quando nel futuro sara’ in grado di poter scegliere pro o contro una guerra, tutta la nostra fatica, sacrificio e lavoro avrà avuto una ragione”.

Direi che a questo punto potete guardarvi il teaser.

Sorrido. Spero anch’io che tantissime persone vedano Mila, ma tutto questo lavoro – penso – una ragione ce l’ha già. La visione, la determinazione e il coraggio di Cinzia Angelini sono un esempio radioso per tutti. In particolare, per tutte le donne che lottano per far sentire la propria voce, per raccontare le proprie storie, per portare al mondo la propria visione del futuro.

Tenete d’occhio “Mila”: questa storia ha tutti gli ingredienti per diventare ancora più emozionante. Iscrivetevi alla newsletter o seguite Mila su Facebook.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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