Microsoft & Co., la tecnologia che usiamo è sempre una scelta di campo

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Il nostro rapporto con la tecnologia è indirizzato dalle decisioni strategiche di alcune grandi aziende, che rappresentano l’offerta in un mercato in continua evoluzione.

Credits: amcnetworks.es

A noi consumatori spetta scegliere il prodotto in grado di soddisfare le nostre esigenze del momento, ma sempre più questa scelta è anche una scelta di campo. Non necessariamente in termini puramente ideologici, ma di convenienza pratica.

Non scegliamo più semplicemente un prodotto, ma una piattaforma, un’azienda, un mondo di servizi e valori, consapevoli che ciò ci semplificherà la vita.

In realtà tale nostro comportamento è indotto dalle strategie dei big player che cercano di legare il consumatore al proprio universo hardware, software, di servizi.Per semplificare: se compro un Macbook sarò più propenso a scegliere un iPhone e un Apple Watch in modo da poter usufruire delle sinergie progettate dall’azienda di Cupertino.Per provare a chiarire le forze che influenzano la nostra esperienza tecnologica, vale la pena dare un’occhiata allo stato dei mercati principali della tecnologia consumer e alle mosse dei giganti che se li contendono.

Desktop Il mercato dei sistemi operativi desktop è da anni nelle mani di Microsoft. L’azienda di Redmond, pur avendo perso terreno negli ultimi anni, con le varie versioni di Windows copre ancora il 91% del mercato. Quello che ha pagato, nonostante alcuni passi falsi, è stata la sua strategia di piattaforma, dagli accordi con Intel in poi, per lo sviluppo di un sistema operativo in grado di lavorare con migliaia di dispositivi diversi presenti sul mercato.Apple, invece, ha scelto una strategia di nicchia, basata sul controllo della progettazione e produzione di hardware e software. La sua quota di mercato, cresciuta negli ultimi anni grazie al successo di massa di iPhone e iPad, è di circa il 7%. Il resto è fatto dai sistemi operativi Linux-based, che per frammentazione ed esperienza utente, non hanno avuto lo stesso successo raggiunto nel mercato dei server.Lo stato dei sistemi operativi desktop è stabile.

La tendenza più evidente da parte dei due player principali è quella di andare verso una maggiore integrazione con i rispettivi servizi web e i dispositivi mobili.La parte dell’outsider spetta a Google che con i suoi Chromebook sta penetrando il segmento dedicato alla scuola. La scommessa di Chrome OS è di essere pensato per sfruttare i servizi cloud di Google.

MobileIl mercato mobile si è dimostrato molto più dinamico nell’ultimo decennio. Si è passati da un mondo fatto di soli cellulari, poi smartphone, ad un universo più variegato con l’introduzione dei tablet. Ciò ha profondamente cambiato i rapporti di forza tra i vari player. Symbian, non riuscendo ad evolversi, ha lasciato il posto ad Apple e Google. Oggi Android è di gran lunga leader nel mercato degli smartphone anche se prevale una forte frammentazione del sistema operativo nelle sue varie versioni.Se si considerano insieme smartphone e tablet, dove le vendite dell’iPad riequilibrano la situazione, Android avrebbe una quota del 51% e iOS del 41%.A Microsoft, per incrementare la propria rilevanza, non resta che far leva sulle sinergie con il suo sistema operativo desktop.

WearableSi tratta di un mercato in fase di sviluppo che, in questo momento si può anche dividere tra quello dei gadget per il fitness e quello degli smartwatch. Il primo è frammentato tra diversi produttori che producono hardware e software proprietari (Fitbit, Jawbone, Whithings, …)

Il secondo si sta configurando come ulteriore campo di battaglia di Apple e Google.

Siccome gli smartwatch sono complementari ai dispositivi mobili, entrambi i player sfrutteranno la forza già acquisita in quel mercato. Apple punterà sulla massima integrazione tra i suoi prodotti, mentre Google spingerà per l’inclusione del suo Android Wear nel maggior numero di hardware disponibili sul mercato.

Intrattenimento/TVLa battaglia per il controllo del salotto si sta facendo incandescente. Tra la pletora di set top box e smart TV disponibili per arricchire l’esperienza degli utenti, emergono le offerte di Google ed Apple. Il primo sta provando varie soluzioni: dal sistema operativo Android dentro le TV di vari costruttori al box Android TV, fino al Chromecast, un dispositivo di 30 euro da collegare alla TV per fare streaming di contenuti da un dispositivo mobile.Il secondo ha una strategia più chiara: imporre Apple TV come centro nevralgico dell’intrattenimento in salotto.Difficile fare previsioni perché questo mercato é intrecciato a doppio filo con quello del gaming e dei contenuti video.

Social Il mondo social è saldamente nelle mani di Zuckerberg, che domina i servizi di comunicazione pubblici e privati. Facebook, usato da 1,5 miliardi di persone ogni mese, è la piattaforma di comunicazione pubblica preferenziale per privati ed aziende. I competitor come Twitter ormai sono relegati ad un ruolo di nicchia, mentre Instagram (acquisito da Zuck nel 2012) si pone come complementare a Facebook.Anche nel campo della comunicazione privata Mark spadroneggia con Facebook Messenger (700 milioni di utenti attivi al mese) e WhatsApp (800 milioni).Difficilmente il giovane imprenditore si accontenterà di dominare solo questo mercato e già con l’acquisizione di Oculus (piattaforma hardware e software per la realtà virtuale) ha fatto intendere di voler partire alla conquista dell’universo dell’intrattenimento (gaming/video).

Questi sono solo alcuni dei terreni sui quali si gioca la partita tecnologica attuale. Meriterebbero di essere approfonditi ulteriormente, ampliando lo sguardo anche ai mercato del gaming, dell’Internet delle cose, dei servizi cloud. Ma ho voluto solo darvi un’idea della complessità del settore della tecnologia e delle scelte che compiamo come consumatori.Starà a noi, dunque, decidere se fare una scelta di campo netta, privilegiando questa o quella azienda, o individuare caso per caso le singole soluzioni più convenienti, rinunciando a qualche comodità.

VINCENZO COSENZA

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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