Meta e il riconoscimento facciale: un passo verso il futuro
Meta, l’azienda madre di Facebook, sta esplorando la possibilità di integrare un sistema di riconoscimento facciale nei suoi occhiali smart, i Ray-Ban Meta. Questa funzionalità, conosciuta come “super sensing”, si basa sulla tecnologia Live AI, già presente nei dispositivi, che consente di interagire con l’ambiente circostante. L’idea è quella di scannerizzare i volti delle persone nelle vicinanze, offrendo all’utente informazioni dettagliate su di esse. Tuttavia, questa innovazione porta con sé una serie di interrogativi etici e normativi.
Funzionalità e implicazioni della scansione visiva
La scansione visiva proposta da Meta sarebbe facoltativa per l’utente, ma chi si trova nelle vicinanze non avrebbe la possibilità di rifiutare la scansione del proprio volto.
Attualmente, gli occhiali sono dotati di un indicatore LED che si accende quando la fotocamera è attiva, come misura di trasparenza. Tuttavia, non è chiaro se questo segnale rimarrebbe attivo durante l’uso del riconoscimento facciale, il che potrebbe generare preoccupazioni sulla privacy delle persone non coinvolte nell’interazione.
Precedenti esperimenti e il futuro della tecnologia
Un esperimento condotto da studenti di Harvard ha già dimostrato l’efficacia di tecnologie simili, utilizzando l’intelligenza artificiale per riconoscere volti e associare informazioni personali. Sebbene il progetto, denominato I-XRAY, non sia mai stato commercializzato, l’intenzione di Meta di sviluppare funzionalità analoghe nei suoi occhiali solleva interrogativi significativi. La possibilità di identificare automaticamente le persone e associare i loro nomi e dati pubblici a un’immagine potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui interagiamo con il mondo.