Meta costretta a vendere Giphy, le pressioni dell’autorità di regolamentazione britannica

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La neonata società Meta, annunciata a fine ottobre da Mark Zuckerberg, è costretta a vendere Giphy a causa delle pressioni dell’autorità di regolamentazione britannica.

Meta costretta a vendere Giphy, le pressioni dell’autorità di regolamentazione britannica

Meta Platforms Inc (NASDAQ:FB) – formalmente conosciuta come Facebook Inc – sta affrontando una nuova battuta d’arresto nel Regno Unito, in quanto il regolatore briyannico ha deciso di bloccare l’acquisizione della società di Giphy, il più grande archivio di GIF su Internet. Il regolatore, infatti, ha stabilito che l’acquisto potrebbe danneggiare la concorrenza tra le piattaforme di social media.

Meta, le accuse rivolte alla società dalla CMA per l’acquisizione di Giphy

Per quanto riguarda la decisione dell’autorità di regolamentazione britannica, la Competition and Markets Authority del Regno Unito (CMA) ha sostenuto che l’acquisizione di Giphy da parte di Facebook Inc – ora Meta Platforms Inc – potrebbe aumentare i problemi di concorrenza sia nella fornitura di pubblicità nel Regno Unito che nei servizi di social network in tutto il mondo.

Come riportato dalla CNBC, il regolatore ha stabilito che Facebook debba vendere Giphy. In sintesi, l’autorità ha sottolineato che l’acquisizione aumenterebbe il traffico verso siti di proprietà di Facebook, come WhatsApp e Instagram, sui quali attualmente viene speso il 73% del tempo che gli utenti britannici trascorrono sui social media.

Un altro problema legato alla questione, poi, è dato dall’impatto sull’industria grafica. All’epoca, con l’acquisizione di Giphy, Meta ha cancellato i servizi pubblicitari della piattaforma GIFs, colpendo le campagne che sfruttavano il formato per raggiungere altri tipi di pubblico.

L’importanza della decisione della CMA

Nella giornata di martedì 30 novembre, un portavoce di Meta ha dichiarato: “Non siamo d’accordo con questa decisione – e ha aggiunto –.

Stiamo rivedendo la decisione e considerando tutte le opzioni, compreso il ricorso“.

Peter Broadhurst, un partner dello studio legale Crowell & Moring, ha detto che la decisione della CMA è enormemente importante.

L’avvocato, infatti, ha sottolineato attraverso una dichiarazione ufficiale quanto segue: “Questa è la prima volta che la CMA ha bloccato un importante accordo di tecnologia digitale e indica la direzione nell’ambito della supervisione intrapresa dal regolatore britannico su accordi simili in futuro. La decisione suggerisce anche che la CMA non si tirerà indietro di fronte alle domande e alle critiche sulla giurisdizione e sull’eccesso di potere. Questo è esattamente il tipo di accordo che la CMA sente di dover esaminare”.

Nel mese di ottobre, l’acquisizione di Giphy era già costata a Facebook una multa di 50,5 milioni di sterline, stabilita dalla CMA durante la prima fase dell’indagine, mentre l’accordo è stato organizzato per un valore di 400 milioni di dollari.

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Scritto da Ilaria Minucci

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