Il recente Consiglio europeo ha riaperto il dibattito sull’accordo commerciale tra l’Unione Europea e il Mercosur, un trattato frutto di oltre vent’anni di negoziati. Questo accordo coinvolge paesi sudamericani come il Brasile, l’Argentina, l’Uruguay e il Paraguay, e rappresenta la più grande intesa commerciale mai siglata dall’Unione Europea in termini di popolazione e potenziale scambio economico. Tuttavia, recenti tensioni tra stati membri stanno rallentando il processo di ratifica.
Il rinvio della firma dell’accordo, inizialmente previsto per gennaio, è stato sollecitato principalmente da Francia e Italia, i cui agricoltori temono che l’accordo possa compromettere il settore agricolo europeo. All’esterno delle istituzioni europee, le manifestazioni degli agricoltori sono in aumento, con trattori e mezzi di protesta nelle città simbolo come Bruxelles.
Le preoccupazioni riguardano le possibili importazioni massicce di prodotti a basso costo e con standard ambientali inferiori rispetto a quelli europei.
Contesto politico e commerciale dell’accordo
Formalmente, l’accordo tra UE e Mercosur è stato firmato un anno fa, ma per la sua attuazione è necessaria l’approvazione politica del Consiglio europeo. Questo passaggio richiede una maggioranza qualificata di almeno 15 paesi membri che rappresentino il 65% della popolazione europea. Attualmente, il blocco di Francia e Italia, insieme a Polonia e Ungheria, sta creando ostacoli significativi al progresso dell’accordo.
Le richieste di garanzie e le preoccupazioni agricole
Le nazioni contrarie all’accordo non si oppongono a priori, ma chiedono garanzie che tutelino il settore agricolo. I produttori europei sono preoccupati per l’arrivo di importazioni a prezzi competitivi, che potrebbero danneggiare la loro attività.
Un rapporto della Commissione Europea ha evidenziato che il Brasile, primo esportatore mondiale di carne bovina, non riesce a garantire l’assenza di sostanze come l’estradiolo, un ormone della crescita vietato nell’UE da anni.
In aggiunta, esiste un tema ambientale di grande rilevanza. La normativa sulla deforestazione, già messa a dura prova da compromessi, potrebbe subire un ulteriore ridimensionamento. Studi recenti avvertono che l’accordo potrebbe incentivare la deforestazione in Brasile, a causa delle pratiche agricole intensive che verrebbero promosse.
Le posizioni divergenti tra i membri dell’UE
Se da un lato paesi come Germania e Spagna vedono nell’accordo un’opportunità per rilanciare le loro esportazioni in settori come quello automobilistico, dall’altro la Francia e l’Italia esprimono forte contrarietà.
Il presidente italiano, Giorgia Meloni, ha chiesto più tempo per riflettere e trovare un accordo che tuteli gli agricoltori, mentre Lula da Silva, presidente brasiliano, ha manifestato frustrazione per il continuo rinvio, sottolineando che il Brasile ha già fatto concessioni diplomatiche significative.
Il rischio di un fallimento dell’accordo
La situazione si complica ulteriormente con l’atteggiamento di Lula, che ha avvertito che se l’accordo non verrà concluso entro dicembre, il Brasile potrebbe cercare alternative e rivedere le sue strategie commerciali. Gli agricoltori europei, d’altro canto, temono un’esplosione delle importazioni di prodotti agricoli, come la carne bovina, che entrerebbero nel mercato con quote daziarie e senza il pieno rispetto degli standard europei.
Prospettive future
Per rendere l’accordo più accettabile, recenti misure di salvaguardia sono state introdotte: se le importazioni di carne bovina e pollame dovessero compromettere i mercati europei, potrebbe essere reintrodotto il dazio.
Tuttavia, il cosiddetto “obbligo di reciprocità” non è stato accettato, poiché si ritiene che i paesi del Mercosur non sarebbero disposti a conformarsi agli stessi standard europei.
La questione dell’accordo Mercosur-UE rappresenta un banco di prova per l’Unione Europea, che deve trovare un equilibrio tra le sue ambizioni geopolitiche e le esigenze dei suoi stati membri. Con un futuro ancora incerto, il destino di questo accordo commerciale rimane appeso a un filo, mentre le tensioni interne e le manifestazioni di protesta continuano a crescere.
