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Malware e intelligenza artificiale: come proteggersi da un pericolo crescente nel 2025

I cybercriminali colpiscono ancora: un malware sfrutta l'interesse per l'AI per colpire gli utenti.

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In un mondo dove la tecnologia avanza a passi da gigante, la sicurezza informatica si trova costantemente a fronteggiare minacce sempre più sofisticate. Ogni giorno ci troviamo a interagire con strumenti digitali che promettono di semplificare la nostra vita, ma dietro a queste innovazioni si nascondono insidie pronte a colpirci. Recentemente, esperti di sicurezza hanno lanciato un allarme su una nuova campagna malware, mirata a sfruttare l’attrazione per l’intelligenza artificiale. È un richiamo a restare vigili, a non dare mai per scontato che ciò che appare innocuo lo sia realmente.

Il pericolo di un falso sito web

Secondo Kaspersky GReAT, i cybercriminali hanno messo in atto una strategia ingegnosa: hanno creato un sito web fraudolento che replica perfettamente la homepage di una piattaforma di intelligenza artificiale, il modello linguistico DeepSeek-R1.

Questo trucco è stato abilmente pubblicizzato tramite Google Ads, rendendolo uno dei primi risultati quando gli utenti cercavano informazioni su DeepSeek-R1. Chiunque cliccasse su quel link si trovava di fronte a un’apparente opportunità di scaricare strumenti utili per eseguire LLM offline, come Ollama o LM Studio.

Il volto nascosto del download

Ma cosa accade realmente dopo un clic? Gli utenti ignari venivano accolti da un test CAPTCHA, un passaggio che sembrava innocuo, ma che serviva solo a mascherare il vero obiettivo: l’installazione di un malware noto come BrowserVenom. Questo software malevolo è progettato per alterare le impostazioni dei browser, dirottando il traffico Internet attraverso proxy controllati dai criminali. In questo modo, le informazioni sensibili degli utenti, dalle password a dati bancari, diventano una preda facile.

Un attacco mirato e subdolo

Una delle caratteristiche più preoccupanti di BrowserVenom è la sua capacità di eludere le difese di Windows Defender, grazie a un algoritmo ben studiato. Tuttavia, l’installazione ha successo solo se l’utente ha privilegi amministrativi. In caso contrario, l’infezione non viene completata. Questo dettaglio mette in luce un aspetto cruciale: la consapevolezza dell’utente e la sua preparazione sono fondamentali nella lotta contro queste minacce.

Un fenomeno globale

Le infezioni già riscontrate in paesi come Brasile, Messico e Sudafrica segnalano un fenomeno in rapida espansione. La possibilità di usare LLM offline, che dovrebbe garantire maggiore privacy e autonomia, si trasforma in un’arma a doppio taglio, sfruttata dai malintenzionati. Lisandro Ubiedo di Kaspersky sottolinea come le soluzioni open-source legate all’intelligenza artificiale stiano diventando sempre più vulnerabili, con malware che si mascherano da strumenti legittimi.

La prevenzione è la chiave

In un contesto così complesso, come possiamo proteggerci? Kaspersky consiglia di essere sempre cauti e di scaricare software solo da fonti ufficiali. La sicurezza informatica non è solo una questione di tecnologia, ma una responsabilità condivisa. Ogni singolo utente ha il potere di contribuire a un ambiente digitale più sicuro, informandosi e rimanendo all’erta. Ricorda, la tua sicurezza è nelle tue mani.

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Scritto da Staff

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