Il fenomeno delle action figure generate da AI
Negli ultimi mesi, i social media hanno visto un’esplosione di immagini di action figure create tramite intelligenza artificiale, in particolare utilizzando strumenti come ChatGPT di OpenAI. Queste immagini, che ritraggono gli utenti in forme caricaturali e divertenti, sono diventate virali, attirando l’attenzione di molti. Tuttavia, dietro a questo trend si nascondono importanti questioni legate alla privacy e alla sicurezza dei dati.
Come funziona la generazione delle immagini
Per generare un’immagine di un’action figure, gli utenti devono caricare una foto e fornire alcune informazioni a ChatGPT. Questo processo, sebbene semplice, comporta la condivisione di dati personali che potrebbero essere utilizzati per addestrare i modelli di intelligenza artificiale. Secondo esperti del settore, ogni immagine caricata porta con sé metadati, come la posizione GPS e l’ora in cui è stata scattata, che possono rivelare informazioni sensibili.
I rischi per la privacy
La raccolta di dati da parte di OpenAI non si limita solo alle immagini. L’azienda raccoglie anche informazioni sul dispositivo utilizzato, il sistema operativo e i comportamenti degli utenti sulla piattaforma. Questo solleva interrogativi sulla protezione dei dati personali, soprattutto in un contesto in cui le normative sulla privacy variano notevolmente da un paese all’altro. Negli Stati Uniti, ad esempio, le leggi sulla privacy sono meno rigorose rispetto a quelle dell’Unione Europea, dove il GDPR offre protezioni significative.
Come proteggere i propri dati
Per chi desidera partecipare a questo trend senza compromettere la propria privacy, ci sono diverse misure da adottare. Disattivare la cronologia delle chat su ChatGPT è un primo passo importante, così come l’uso di immagini anonime o modificate.
Inoltre, è consigliabile rimuovere i metadati dalle immagini prima di caricarle e prestare attenzione alle informazioni personali incluse nei prompt. Infine, è fondamentale leggere attentamente l’informativa sulla privacy di OpenAI e controllare le impostazioni del proprio account per gestire l’uso dei dati.