Negli ultimi anni, l’Italia ha fatto significativi progressi nel campo della green economy, consolidando la sua posizione come uno dei leader in Europa. I dati recenti mostrano risultati incoraggianti, in particolare nel settore del riciclo e della gestione dei rifiuti. La transizione verso un’economia circolare sta guadagnando slancio, evidenziando l’impegno del paese per un futuro sostenibile.
Il riciclo in Italia: dati e successi
Nel 2025, l’Italia ha raggiunto un tasso di riciclo dei rifiuti da imballaggi pari al 75,3%, superando significativamente la media dell’Unione Europea, che si attesta attorno al 67%. Questo risultato non solo dimostra l’efficacia delle politiche di gestione dei rifiuti, ma rappresenta anche un traguardo importante per gli obiettivi europei fissati per il 2025 e il 2030.
Raccolta dei RAEE: un settore in crescita
Un dato rilevante riguarda i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Nei primi otto mesi del 2025, l’Italia ha raccolto oltre 236.000 tonnellate di RAEE, con una predominanza di grandi elettrodomestici, che rappresentano il 65% del totale. Questo segna un incremento significativo rispetto all’anno precedente, evidenziando un impegno crescente verso il riciclo e la gestione sostenibile dei rifiuti.
Le performance dell’economia circolare
Il 7° Rapporto nazionale sull’economia circolare, pubblicato a maggio 2025, evidenzia che l’Italia si colloca al secondo posto nella classifica europea, con un punteggio di 65,2, subito dopo i Paesi Bassi. L’analisi considera vari aspetti chiave, come la produzione, il consumo e la gestione dei rifiuti.
L’Italia si distingue in particolare per la capacità di integrare materiali riciclati nel ciclo produttivo, un indicatore significativo della sua efficienza.
Utilizzo di materia seconda e riciclo complessivo
Nel corso del 2025, il tasso di utilizzo circolare della materia in Italia ha raggiunto il 20,8%, quasi il doppio rispetto alla media europea dell’11,8%. Inoltre, il tasso di riciclo complessivo ha toccato l’85,6%, con risultati particolarmente positivi nelle filiere della carta, dell’acciaio e del vetro. Questi dati non solo evidenziano l’efficacia delle pratiche italiane di gestione dei rifiuti, ma anche il significativo potenziale di crescita in questo settore.
Il futuro dei green jobs in Italia
Il mercato del lavoro sta attraversando una trasformazione significativa, caratterizzata da un incremento dei green jobs, i quali richiedono competenze specifiche legate alla sostenibilità.
Secondo LinkedIn, nel 2025, il 7,7% delle offerte di lavoro riguardava ruoli green. Tuttavia, persiste una crescente preoccupazione per la mancanza di candidati qualificati in questo settore, con stime che indicano che entro il 2030, un posto di lavoro su cinque potrebbe rimanere vacante.
Formazione e competenze richieste
Le professioni legate alla sostenibilità, come sustainability specialist e sustainability manager, stanno registrando una crescita significativa. Per affrontare questa sfida, è fondamentale investire nella formazione e nello sviluppo di competenze specifiche. Secondo il Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere, si prevede un fabbisogno di 3,3-3,7 milioni di occupati nel settore, con un crescente interesse verso posizioni specializzate.
L’Italia si sta affermando come un modello di riferimento nella green economy, mostrando risultati positivi nel riciclo e nella gestione sostenibile dei rifiuti. La sfida attuale consiste nel garantire una forza lavoro adeguatamente formata per sostenere questa transizione verso un futuro più sostenibile.


