Recentemente, la Commissione europea ha annunciato un cambiamento significativo nella sua politica riguardante le auto a motore termico, rivedendo la scadenza per il divieto di vendita di nuovi veicoli a combustione interna, inizialmente previsto per il 2035. Questo passo indietro è il risultato di un lungo processo di discussione e pressione da parte di diversi Stati membri e dell’industria automobilistica.
Modifiche alle normative sulle emissioni
Il leader del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber, ha rivelato che le nuove regole richiederanno una riduzione dell’emissione media di CO₂ delle auto nuove del 90% entro il 2035, invece del 100% precedentemente previsto. Questo cambiamento rappresenta un allentamento significativo degli obiettivi iniziali, rendendo possibile la continuazione della produzione e vendita di veicoli a combustione interna anche dopo il 2035.
Le pressioni dell’industria automobilistica
La lobby automobilistica, in particolare quella tedesca, ha spinto fortemente per queste modifiche, sostenendo che un obiettivo di riduzione delle emissioni troppo severo avrebbe potuto danneggiare l’intero settore. In questo contesto, più di sette Stati membri, tra cui Bulgaria, Germania e Polonia, hanno firmato lettere formali alla Commissione, chiedendo una revisione delle normative per garantire una transizione più flessibile e sostenibile.
Il contesto politico e le reazioni
Il cambiamento di rotta è stato influenzato anche dalle posizioni forti espresse dal cancelliere tedesco, Friedrich Merz, e dalla premier italiana, Giorgia Meloni, che hanno sottolineato l’importanza di una strategia che tuteli i posti di lavoro nel settore automobilistico e permetta una transizione graduale verso veicoli più sostenibili.
Weber ha dichiarato che questa manovra serve a mantenere gli impegni per la neutralità climatica, senza compromettere la neutralità tecnologica.
Implicazioni per il futuro del settore automobilistico
Con la revisione delle normative, si prevede che i veicoli ibridi, a idrogeno e quelli alimentati da carburanti sintetici continueranno a giocare un ruolo cruciale nel panorama automobilistico europeo. Inoltre, la Commissione si è impegnata a migliorare l’infrastruttura necessaria per supportare queste tecnologie, come stazioni di ricarica per veicoli elettrici e impianti per il rifornimento di idrogeno.
Il dibattito attuale sull’andamento delle normative sulle emissioni segna un momento cruciale per l’Unione Europea, che deve trovare un equilibrio tra gli obiettivi di sostenibilità e la necessità di garantire la competitività dell’industria automobilistica.
La decisione finale, attesa per il 16 dicembre, sarà fondamentale per delineare la direzione futura della decarbonizzazione dei trasporti, settore che attualmente contribuisce a circa un quarto delle emissioni totali in Europa.
