Negli ultimi anni, il tema della deforestazione ha guadagnato una crescente attenzione a livello globale, eppure l’Europa sembra ancora lontana dall’impegnarsi in modo serio per affrontare questa emergenza. La recente conferenza sul clima, Cop30 di Belém, ha evidenziato questa mancanza di determinazione, nonostante il dibattito fosse dominato dalla questione dell’Amazzonia.
Il Parlamento europeo ha recentemente approvato modifiche significative alla legge sulla deforestazione (Regolamento sui prodotti privi di deforestazione, Eudr), adottata e non ancora completamente operativa. Con un voto che ha visto 402 favorevoli, 250 contrari e 8 astensioni, la legge ha subito un ritardo importante nell’implementazione degli obblighi di tracciabilità.
Le nuove scadenze e la responsabilità normativa
Le modifiche principali introdotte dal Parlamento riguardano il rinvio dell’entrata in vigore degli obblighi di dovuta diligenza, estendendo il tempo a disposizione delle aziende.
Le grandi imprese avranno tempo fino al 30 dicembre 2026 per conformarsi, mentre le micro e piccole aziende potranno attendere fino al 30 giugno 2027. Questo rinvio consente alle aziende di adeguare i propri sistemi senza la pressione di scadenze ravvicinate.
Conformità e filiera di responsabilità
Un’altra importante modifica riguarda la semplificazione dei requisiti di tracciabilità lungo la filiera. Solo le aziende che introducono per prime i prodotti nel mercato europeo dovranno presentare la dichiarazione di conformità. I successivi attori nella filiera, come trasformatori e distributori, non saranno più obbligati a farlo, riducendo notevolmente il carico burocratico. Le microimprese, inoltre, dovranno presentare una sola dichiarazione semplificata.
Le reazioni politiche e il contesto ambientale
Questa revisione della legge ha sollevato polemiche tra vari gruppi politici.
Mentre i sostenitori delle modifiche sostengono che queste rendano l’applicazione della legge più realistica, i socialisti e i verdi avvertono che il nuovo testo potrebbe compromettere l’integrità della legislazione, minando il ruolo dell’Unione europea come leader globale nella protezione delle foreste.
Il contesto ambientale rimane preoccupante. Secondo la FAO, tra il 1990 e il, circa 420 milioni di ettari di foresta sono stati persi, un’area che supera quella dell’intera Unione europea. Inoltre, il nostro consumo contribuisce a circa il 10% della deforestazione globale, un problema che si aggrava ulteriormente a causa degli incendi.
Il ruolo del Consiglio dell’Unione europea
La posizione del Parlamento si allinea a quella già espressa dal Consiglio dell’Unione europea, e segna una tendenza verso la semplificazione delle normative per le aziende.
Questa direzione è emersa anche nei dibattiti sulla direttiva europea sulla dovuta diligenza aziendale, che cerca di rendere le imprese europee più competitive.
Conclusioni e prospettive future
Con il Parlamento e il Consiglio ora allineati, è probabile che la revisione finale della legge Eudr avvenga rapidamente. Tuttavia, resta cruciale interrogarsi se questa semplificazione rappresenti un passo avanti o un arretramento nella lotta contro la deforestazione. Ogni mese senza azioni decisive avvicina le foreste al punto di non ritorno, un rischio che l’Europa non può permettersi di ignorare.


