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Le rose di Versailles: un remake deludente e privo di sostanza

Un viaggio attraverso le aspettative e le delusioni del remake di un classico dell'animazione.

Immagine del remake de Le rose di Versailles
Scopri perché il remake de Le rose di Versailles ha deluso le aspettative.

Un’analisi del remake di Le rose di Versailles

Il nuovo film animato Le rose di Versailles, disponibile su Netflix, ha suscitato reazioni contrastanti tra i fan del manga originale di Riyoko Ikeda. Mentre il film prometteva di riportare in vita la storia di Oscar e Maria Antonietta, molti critici hanno evidenziato come questa nuova versione manchi di profondità e autenticità. La regista Ai Yoshimura e il team di produzione dello studio Mappa, noto per opere come Jujutsu Kaisen e Chainsaw Man, si sono trovati di fronte a una sfida difficile: mantenere l’essenza di un’opera iconica mentre si adatta a un nuovo formato.

La fedeltà visiva e la perdita di sostanza

Esteticamente, il film riesce a catturare l’attenzione con una palette di colori delicati e un design raffinato, omaggiando l’originale.

Tuttavia, nonostante la cura nei dettagli visivi, la narrazione risulta superficiale. La sceneggiatura, scritta da Tomoko Komparu, elimina gran parte delle sottotrame e dei personaggi secondari, riducendo la complessità della storia a una serie di eventi slegati. La mancanza di approfondimento nei rapporti tra i personaggi, in particolare tra Oscar e Maria Antonietta, lascia il pubblico con una sensazione di vuoto.

Un musical senza anima

Un altro aspetto controverso del film è la sua impostazione come musical. Le canzoni, che dovrebbero trasmettere le emozioni dei protagonisti, risultano banali e poco coinvolgenti. La scelta di cantare in giapponese e inglese, piuttosto che in francese, appare come una decisione discutibile, che allontana ulteriormente il film dalla sua ambientazione storica. La ripetizione di scene e dialoghi, insieme a una narrazione frammentata, contribuisce a un’esperienza visiva che manca di coerenza e impatto emotivo.

Il destino di Oscar e Maria Antonietta

La rappresentazione di Oscar François de Jarjayes, un personaggio forte e complesso nell’originale, è stata notevolmente ridimensionata. Nel film, Oscar appare come una figura debole, priva della sua ambiguità sessuale e della sua determinazione. La sua relazione con André, un altro personaggio chiave, è trattata in modo superficiale, privandola della profondità che caratterizzava il manga. La morte di Oscar, un momento cruciale e poetico nell’originale, viene trasformata in un evento melodrammatico che non rende giustizia alla sua grandezza.

Un doppiaggio che delude

Infine, il doppiaggio italiano ha ricevuto critiche per la sua scelta di un registro colloquiale e poco consono all’epoca storica. Le voci, pur simili a quelle dell’adattamento originale, non riescono a trasmettere l’intensità e la nobiltà dei personaggi.

Questo aspetto, insieme a una traduzione poco ispirata, contribuisce a un’esperienza complessiva che lascia insoddisfatti i fan della serie.

In conclusione, Le rose di Versailles si presenta come un’opera visivamente accattivante ma narrativamente deludente. La mancanza di sostanza e di profondità nei personaggi e nelle relazioni rende difficile per il pubblico connettersi emotivamente con la storia. Questo remake, purtroppo, non riesce a catturare l’essenza del capolavoro originale, lasciando i fan con un senso di nostalgia per ciò che era e un desiderio di un adattamento più fedele e rispettoso.

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