Da gennaio 2025, il nuovo decreto sulle tariffe sanitarie è ufficialmente in vigore, ma invece di portare benefici, sta sollevando un mare di preoccupazioni per molte persone con disabilità. Dopo oltre vent’anni di attesa, queste nuove disposizioni hanno creato incertezze e confusione, specialmente per quanto riguarda gli ausili alla mobilità, come le batterie per le carrozzine elettriche. Ma cosa sta succedendo realmente? La situazione è critica e merita di essere approfondita.
Un cambiamento atteso, ma problematico
Il nuovo decreto era atteso con speranza, ma si è subito rivelato controverso. Prendiamo il caso del Veneto: qui, alcune aziende sanitarie hanno smesso di rimborsare la sostituzione delle batterie per le carrozzine elettriche, una spesa che prima era coperta dal Servizio sanitario nazionale. Ma come possono le persone con disabilità affrontare queste spese senza un supporto adeguato? La mancanza di linee guida chiare si è rivelata letale: ora molti si trovano in un limbo normativo che rischia di danneggiarli economicamente e socialmente.
Lisa Noja, consigliera regionale in Lombardia e attivista, ha messo in luce le incongruenze di un sistema che sembra ignorare le reali esigenze di chi vive con disabilità. “Se applichi le nuove tariffe senza considerare le evoluzioni del sistema e i bisogni della popolazione, emergono automaticamente delle discrepanze,” afferma, sottolineando l’urgenza di un intervento da parte delle autorità competenti. Ma cosa accadrà se queste incongruenze non verranno risolte?
Le sfide delle nuove modalità di acquisto
Il decreto prevede che le Regioni acquistino le carrozzine elettriche attraverso gare pubbliche, ma questa modalità si scontra con la realtà: le carrozzine non sono prodotti standardizzati, ma dispositivi personalizzati per ogni individuo. Questo ha portato a una vera e propria paralisi burocratica, con molte Regioni che non possono garantire la copertura delle riparazioni necessarie.
Ti sei mai chiesto come ci si possa sentire a dover affrontare queste difficoltà nel bel mezzo di una crisi?
La difficoltà di impostare gare per ausili altamente adattabili, come le carrozzine motorizzate, ha fatto sì che ogni Regione agisse autonomamente. Questo porta a disuguaglianze economiche tra Regioni, creando una situazione insostenibile per molte persone con disabilità, costrette a coprire spese che possono variare tra i 300 e i 600 euro per una singola batteria. Un costo che non tutti possono permettersi, giusto?
Un futuro incerto: cosa ci riserva il governo?
Con la crescente confusione, le Regioni si trovano a dover affrontare una sfida enorme: non sanno come applicare il decreto. La consigliera Noja ha chiesto chiarimenti urgenti alla Giunta lombarda, evidenziando l’importanza di avviare le gare per garantire continuità nei servizi.
“Non possiamo permettere che tutto venga scaricato sugli utenti,” avverte, sottolineando che le richieste di riparazione stanno aumentando e la situazione si fa sempre più critica. Ma quali soluzioni possono arrivare da parte del governo?
La Lombardia, come molte altre Regioni, ha definito tariffe solo per una piccola parte degli ausili previsti dal nuovo sistema, creando una frammentazione a livello nazionale. E la preoccupazione cresce, poiché le prime segnalazioni di difficoltà iniziano ad arrivare. “È evidente che l’applicazione del decreto così com’è compromette l’autonomia e la qualità della vita di molte persone,” conclude Noja, lasciando aperto un interrogativo: quali passi seguiranno per risolvere questa situazione? È fondamentale che le autorità agiscano rapidamente per evitare che la situazione degeneri ulteriormente.
