L’iperplasia prostatica benigna (BPH) è una condizione comune che colpisce molti uomini, soprattutto in età avanzata. Negli ultimi anni, il Green Laser si è affermato come una delle opzioni terapeutiche più avanzate e meno invasive disponibili. Questa tecnica, nota anche come fotovaporizzazione della prostata, ha dimostrato di offrire risultati significativi in termini di efficacia e sicurezza.
Il funzionamento del Green Laser
La fotovaporizzazione con laser a luce verde utilizza un dispositivo che emette un raggio laser ad alta energia, specificamente il potassio-titanil-fosfato (KTP). Questo laser è progettato per essere assorbito in modo mirato dall’emoglobina, permettendo così di vaporizzare il tessuto prostatico in eccesso che causa l’ostruzione del flusso urinario. A differenza di altre procedure, il Green Laser viene eseguito attraverso un approccio endoscopico, il che significa che non richiede incisioni esterne e comporta un recupero più rapido per il paziente.
Vantaggi e indicazioni
Questa metodica è particolarmente indicata per i pazienti che presentano sintomi di BPH e non hanno ottenuto miglioramenti significativi con i farmaci o non possono tollerarli. È un’opzione ideale per coloro che hanno un elevato rischio di sanguinamento, come i pazienti in terapia con anticoagulanti, poiché il laser fornisce una coagulazione ottimale durante l’operazione. Tuttavia, per le prostate di dimensioni molto elevate, superiori a 100-120 millilitri, si potrebbe consigliare l’utilizzo di altre tecniche, come l’enucleazione con laser ad olmio (HoLEP), che potrebbero risultare più efficaci.
Confronto con altre tecniche chirurgiche
In passato, la resezione transuretrale della prostata (TURP) è stata considerata il trattamento standard per l’iperplasia prostatica benigna. Tuttavia, il Green Laser offre diversi vantaggi rispetto a questa procedura tradizionale.
Tra i principali benefici vi sono una minore perdita di sangue durante l’intervento, una riduzione della necessità di trasfusioni e un periodo di ricovero ospedaliero più breve, consentendo un ritorno più veloce alle attività quotidiane.
Risultati clinici e sicurezza
Numerosi studi hanno dimostrato che la fotovaporizzazione con Green Laser non solo allevia i sintomi urinari, ma migliora anche la qualità della vita e i parametri urodinamici dei pazienti. Ricerche recenti, comprese metanalisi e studi multicentrici, hanno evidenziato che i risultati possono durare fino a cinque anni. Inoltre, una revisione sistematica pubblicata sul Journal of Urology ha messo in evidenza la sicurezza della tecnica, in particolare per i pazienti più anziani e fragili, mostrando un tasso ridotto di complicanze post-operatorie rispetto alla TURP.
Il ruolo del Green Laser nel trattamento dell’iperplasia prostatica benigna
Il Green Laser si presenta come una soluzione moderna per il trattamento dell’iperplasia prostatica benigna, combinando efficacia clinica e un alto profilo di sicurezza. È fondamentale che la scelta della tecnica terapeutica sia personalizzata, tenendo conto delle caratteristiche specifiche del paziente, del volume prostatico e delle eventuali comorbidità. La continua evoluzione della ricerca scientifica continuerà a sostenere e rafforzare il ruolo di questa metodica nel panorama delle opzioni chirurgiche sempre più orientate verso la mini-invasività.

