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L’Antitrust Italiano Avvia un’Indagine su Meta per Pratiche Anticoncorrenziali

Meta è attualmente oggetto di un'inchiesta riguardante l'abuso di posizione dominante nel mercato tecnologico italiano.

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La questione dell’abuso di posizione dominante da parte di grandi aziende tecnologiche è tornata alla ribalta in Italia. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, nota come Agcm, ha avviato un procedimento d’urgenza nei confronti di Meta, la società madre di WhatsApp. Questo sviluppo si colloca nell’ambito di un’indagine più ampia, già avviata a luglio, quando l’Agcm ha sollevato preoccupazioni riguardo all’integrazione di Meta AI all’interno della popolare applicazione di messaggistica, senza il consenso degli utenti.

La modifica delle regole di WhatsApp

Meta ha recentemente introdotto modifiche significative alle regole di WhatsApp, limitando l’accesso ai chatbot di terze parti. A partire da ora, servizi come ChatGPT di OpenAI e Copilot di Microsoft non potranno più operare sulla piattaforma, costringendo gli utenti a utilizzare esclusivamente Meta AI.

Questa decisione ha portato l’Agcm ad espandere la propria indagine, richiedendo misure urgenti per bloccare l’attuazione di queste nuove regole prima che diventino operative.

WhatsApp come piattaforma per aziende

Negli ultimi anni, WhatsApp ha evoluto il suo ruolo, trasformandosi da semplice applicazione per messaggi a piattaforma fondamentale per le interazioni aziendali. Diverse compagnie hanno sfruttato questa opportunità per fornire assistenza ai clienti tramite chatbot, consentendo agli utenti di interagire con assistenti virtuali direttamente all’interno dell’app. Fino a poco tempo fa, chi desiderava utilizzare ChatGPT poteva farlo semplicemente salvando un numero specifico, senza la necessità di scaricare ulteriori applicazioni.

Le conseguenze per gli utenti

Con l’introduzione delle nuove regole, l’Agcm teme che oltre 2 miliardi di utenti di WhatsApp, di cui oltre 37 milioni solo in Italia, si trovino a dover utilizzare un’unica opzione, Meta AI.

Questo scenario limita la scelta degli utenti, i quali non avranno più accesso a una varietà di servizi di intelligenza artificiale. Secondo l’autorità, tale comportamento potrebbe configurarsi come una violazione dell’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), che proibisce pratiche anticoncorrenziali da parte di aziende dominanti.

La tempestività dell’intervento dell’Agcm

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha avviato un procedimento d’urgenza per prevenire danni irreparabili alla concorrenza. Le indagini antitrust possono richiedere un lungo periodo di tempo, talvolta anni. Nel frattempo, gli utenti potrebbero essere indotti a utilizzare sempre più Meta AI, familiarizzando con il servizio e perdendo interesse per le alternative. Questa situazione potrebbe rendere difficile il ritorno a un mercato competitivo, anche nel caso in cui gli esiti dell’indagine dovessero favorire i concorrenti di Meta.

Modifiche all’interfaccia di WhatsApp

Un ulteriore punto di preoccupazione per l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) riguarda le recenti modifiche all’interfaccia di WhatsApp, finalizzate a promuovere l’uso di Meta AI. Dalla sua introduzione nel marzo 2025, l’assistente virtuale ha guadagnato visibilità all’interno dell’applicazione. In particolare, è stato inserito un pulsante “Chiedi” nella barra di ricerca, e l’opzione per interagire con Meta AI appare automaticamente durante l’inoltro di un messaggio. Questi piccoli cambiamenti potrebbero indirizzare gli utenti verso il servizio di Meta, anche quando non era la loro intenzione principale, configurando una pratica potenzialmente scorretta.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha fissato una scadenza per completare l’indagine entro il 31 dicembre 2026.

L’esito di questo procedimento avrà implicazioni significative sulle modalità di gestione dei servizi di intelligenza artificiale da parte delle piattaforme, potenzialmente ridefinendo le regole del gioco nel panorama tecnologico.

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Scritto da Staff

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