Dal primo luglio 2025, Glovo ha ufficialmente detto addio ai lavoratori autonomi in Spagna, completando una transizione che ha destato non poche polemiche. Ma cosa significa realmente questa scelta e quali sono le ripercussioni per i rider e il settore del food delivery? Scopriamo insieme i dettagli di questa importante evoluzione.
La transizione da freelance a dipendenti: un passo controverso
La decisione di Glovo di abbandonare il modello dei contratti freelance non è stata una sorpresa totale. Infatti, già nel dicembre 2024, la compagnia aveva annunciato l’intento di conformarsi alla “Ley rider”, una legge spagnola che si propone di proteggere i diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali. Ma questo cambiamento ha portato con sé anche molte domande e preoccupazioni. Con l’integrazione di 14.000 rider nel proprio organico, Glovo ha messo fine a quello che molti esperti e sindacati definiscono un lavoro dipendente mascherato da autonomo.
Tuttavia, la piattaforma continuerà a collaborare con società di subappalto, creando un nuovo terreno di conflitto.
Queste società, secondo i sindacati, sono state istituite per aggirare le normative vigenti, alimentando preoccupazioni su potenziali trasferimenti illegali di lavoratori tra le diverse regioni spagnole. L’operazione di regolarizzazione ha infatti sollevato un grande dibattito, evidenziando le discrepanze tra le proposte economiche dell’azienda e le aspettative dei lavoratori. La domanda che sorge spontanea è: i diritti dei lavoratori saranno veramente tutelati in questo nuovo assetto?
Le proposte contrattuali di Glovo: perché tanti hanno rifiutato?
Glovo ha lanciato 34.000 contratti a chi aveva collaborato con la piattaforma tra il 2021 e il 2024, ma solo 14.000 hanno accettato. Le ragioni di questo rifiuto sono molteplici e spaziano dalle condizioni contrattuali inadeguate alla proposta di un contratto collettivo obsoleto.
In un contesto in cui le scale salariali non vengono aggiornate da quasi vent’anni, molti rider si sono trovati a dover scegliere tra un salario minimo e orari part-time, creando un clima di insoddisfazione e sfiducia. Non crederai mai a cosa hanno dovuto affrontare!
I sindacati, come l’Ugt, hanno fatto sentire la loro voce, denunciando la situazione e chiedendo contratti a tempo pieno per garantire una stabilità economica ai rider. Durante questo tumultuoso processo, è emerso un ulteriore problema: la proposta di utilizzare i dati storici delle ore lavorate dall’Ispettorato del Lavoro, spesso riducendo le ore a part-time, ha messo in difficoltà molti lavoratori. Insomma, come si può sperare in un futuro migliore quando le basi stesse sono così fragili?
Le implicazioni legali e il futuro di Glovo
La situazione si è complicata ulteriormente con l’emergere di nuove controversie legali. Una recente sentenza di un giudice di Barcellona ha condannato Glovo per aver mantenuto 3.572 falsi freelance, un traguardo che segna un precedente significativo nel settore. Parallelamente, Just Eat ha intentato una causa per concorrenza sleale contro Glovo, richiedendo un risarcimento di 295 milioni di euro, sostenendo che l’azienda aveva ottenuto vantaggi ingiusti non rispettando le normative sul lavoro.
Con tutte queste turbolenze, il futuro di Glovo in Spagna appare incerto. Mentre i 14.000 rider assunti direttamente cercano di adattarsi a questa nuova realtà, le polemiche e le contestazioni da parte dei sindacati non accennano a placarsi. La comunità di lavoratori delle piattaforme digitali osserva attentamente, poiché questo cambiamento potrebbe stabilire un precedente per il futuro del lavoro nel settore. In un periodo in cui il lavoro sta cambiando, che diremmo se questo fosse solo l’inizio di una nuova era?
In conclusione, ciò che sta accadendo con Glovo non è solo una questione di contratti e leggi; è un riflesso di un cambiamento più ampio nel mondo del lavoro che coinvolge diritti, protezioni e la lotta per una maggiore equità. Resta da vedere come si evolverà questa situazione e quali impatti avrà su un’intera generazione di lavoratori. Ricorda, stiamo vivendo un momento cruciale e ogni passo conta.