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James Webb rileva la supernova più antica dell’universo

La supernova più antica mai registrata è stata scoperta dal telescopio James Webb.

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Il telescopio spaziale James Webb ha recentemente segnato un traguardo significativo nella storia dell’astronomia: ha identificato la supernova più antica mai osservata. Questo evento, noto come GRB 250314A, risale a un periodo in cui l’universo era ancora giovane, avendo solo 730 milioni di anni, ovvero il 5% della sua età attuale.

Questa scoperta è il risultato di un’operazione complessa che ha coinvolto più strumenti e una collaborazione internazionale. La luce di questa supernova ha viaggiato per circa 13 miliardi di anni prima di raggiungere i nostri telescopi, offrendo agli scienziati un’opportunità unica di osservare i primi momenti evolutivi dell’universo.

Il rilevamento della supernova

Il processo di rilevamento della supernova è iniziato quando un satellite franco-cinese ha captato un intenso lampo di raggi gamma.

Questo segnale ha immediatamente attirato l’attenzione della comunità scientifica e ha avviato una serie di osservazioni che hanno portato a identificare la posizione esatta dell’evento. Dopo circa 17 ore, il telescopio Very Large Telescope in Cile ha confermato che l’esplosione era avvenuta 13 miliardi di anni fa.

Collaborazione tra osservatori

Il ruolo di collaborazione tra diversi osservatori è stato cruciale in questo contesto. La missione SVOM, progettata per rilevare eventi transitori, ha fornito il primo avviso. Solo poche ore dopo, l’osservatorio Swift Neil Gehrels della NASA ha localizzato la sorgente di raggi X, e successivamente il Nordic Optical Telescope ha registrato il bagliore residuo dell’esplosione. Questa sinergia ha dimostrato quanto sia importante unire le forze per raggiungere obiettivi scientifici ambiziosi.

Caratteristiche della supernova primitiva

La supernova scoperta presenta caratteristiche sorprendenti. Nonostante le aspettative che le stelle primordiali fossero molto diverse da quelle moderne, i ricercatori hanno trovato che l’esplosione di GRB 250314A mostra somiglianze con le supernovae contemporanee. Questo è un risultato inaspettato, poiché si pensava che le prime stelle fossero composte principalmente da idrogeno ed elio e avessero masse significativamente superiori rispetto a quelle attuali.

Analisi dello spettro

Uno degli aspetti più affascinanti di questa scoperta è l’analisi dello spettro della supernova, che ha rivelato che il suo comportamento luminoso durante l’esplosione era sorprendentemente simile a quello delle supernovae moderne. In particolare, mentre una tipica supernova aumenta rapidamente la propria luminosità, questa esplosione ha mostrato un incremento più graduale, illuminandosi nel corso di mesi anziché settimane.

Implicazioni future

Questa scoperta ha importanti implicazioni per la nostra comprensione dell’universo. Con il telescopio James Webb, gli scienziati sono ora in grado di indagare ulteriormente le galassie primitive e il loro sviluppo. L’osservazione della galassia ospite della supernova, anche se visibile solo come una piccola macchia rossa, offre una finestra sul passato cosmico e potrebbe contribuire a rivelare come le prime stelle abbiano influenzato l’evoluzione dell’universo.

Gli scienziati prevedono di continuare a utilizzare il James Webb per esplorare ulteriormente questi eventi e ottenere un’“impronta digitale” delle galassie antiche. La capacità del telescopio di osservare queste esplosioni potrebbe rivelarsi fondamentale per comprendere i processi che hanno plasmato la struttura dell’universo come lo conosciamo oggi.

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Scritto da Staff

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