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Israele Blocca la Global Sumud Flotilla: Aiuti Umanitari in Arrivo a Gaza

La Global Sumud Flotilla è stata fermata dalle autorità israeliane mentre tentava di consegnare aiuti umanitari cruciali a Gaza.

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La sera del mercoledì 1 ottobre, le acque al largo delle coste di Gaza sono diventate teatro di un’operazione militare israeliana contro la Global Sumud Flotilla, un gruppo internazionale impegnato in una missione umanitaria. L’obiettivo della flottiglia era sfidare il blocco navale imposto da Tel Aviv e garantire un corridoio umanitario per la popolazione palestinese, in grave difficoltà.

Attorno alle 19, le comunicazioni radio hanno segnalato l’inizio dell’operazione. L’equipaggio della nave Alma è stato avvisato di fermarsi, con la minaccia di arresto e confisca dell’imbarcazione per aver violato una zona definita di combattimento attivo. Da quel momento, i contatti con le altre imbarcazioni della flottiglia sono stati interrotti uno dopo l’altro.

Sviluppo dell’operazione militare

Le informazioni disponibili indicano che le barche Alma, Sirius, Karma e Adara sono state tutte abbordate dalle forze israeliane. A bordo della Karma si trovavano tre membri del Partito Democratico italiano: il deputato Arturo Scotto, il consigliere regionale Paolo Romano e l’europarlamentare Annalisa Corrado. La loro presenza ha attirato maggiore attenzione mediatica e politica sull’operazione.

Testimonianze in diretta

Uno degli attivisti a bordo dell’Adara, l’economista Kieran Andrieu, ha condiviso in diretta su Instagram l’arrivo di una nave militare israeliana. Durante il video, un soldato ha intimato all’equipaggio di alzare le mani, ma il collegamento è stato rapidamente interrotto, creando preoccupazione per la sicurezza dei membri della flottiglia.

Poco dopo, Andrieu ha pubblicato un messaggio su X, dichiarando: “Se state vedendo questo video, sono stato arrestato illegalmente da Israele, insieme ad altre 500 persone, per aver tentato di portare aiuti a Gaza”.

Questa situazione ha messo in evidenza la grave realtà del blocco e le difficoltà che i palestinesi affrontano quotidianamente.

Il ruolo della stampa e delle personalità pubbliche

Un altro testimone presente sulla nave Captain Nikos, il giornalista di El País Carlos De Barrón, ha riportato che i passeggeri hanno gettato i loro cellulari in mare per evitare che venissero sequestrati dalle autorità israeliane, sottolineando l’intensità della situazione e la volontà di proteggere le informazioni. A bordo della flottiglia si trovava anche Nkosi Zwelivelile Mandela, nipote del celebre leader sudafricano Nelson Mandela. In un video diffuso, ha esortato i governi a intervenire per garantire il passaggio delle navi e la liberazione degli attivisti, evidenziando l’importanza della solidarietà internazionale.

Reazioni ufficiali e azioni di protesta

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha commentato l’accaduto, affermando che i cittadini italiani coinvolti sarebbero stati portati nel porto di Ashdod e successivamente rimpatriati. Ha inoltre assicurato di aver parlato con il governo israeliano per evitare escalation di violenza. Anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha confermato che tutti i partecipanti internazionali subiranno lo stesso trattamento di espulsione.

Questa non è la prima volta che una missione umanitaria simile viene fermata in acque internazionali da Israele. Dall’incidente della Mavi Marmara nel 2010, in cui persero la vita dieci attivisti, ogni tentativo di portare aiuti a Gaza è stato bloccato. Tuttavia, la presenza di figure politiche e pubbliche di spicco in questa flottiglia ha sollevato maggiori preoccupazioni e ha acceso i riflettori sulla questione, rendendo la situazione ancora più critica.

Le informazioni su quanto accaduto continuano ad arrivare in modo frammentario, poiché Israele ha interrotto gran parte delle comunicazioni e isolato le imbarcazioni. L’ultimo messaggio della flottiglia ha confermato l’abbordaggio da parte delle forze israeliane e la difficoltà nel mantenere i contatti con i partecipanti alla missione.

Mobilitazione in Italia

Di fronte a questo evento, in Italia si stanno organizzando veglie e manifestazioni di protesta a sostegno degli attivisti e della causa palestinese. Il sindacato CGIL ha già proclamato uno sciopero generale per il 4 ottobre, in segno di solidarietà a seguito dell’abbordaggio della Global Sumud Flotilla. Questo gesto rappresenta un chiaro segnale di come la società civile stia cercando di rispondere a queste azioni e di far sentire la propria voce contro le ingiustizie.

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Scritto da Staff

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