Nel corso del 2025, il dibattito sulle tecnologie di polizia ha raggiunto nuove vette, con un focus particolare su strumenti come il riconoscimento facciale e la polizia predittiva. Queste tecnologie, sebbene promettenti, hanno sollevato interrogativi significativi riguardo alla loro legalità e all’impatto sui diritti civili.
Implementazione del riconoscimento facciale
Un esempio emblematico è rappresentato dalla decisione della Met Police di Londra di installare telecamere di riconoscimento facciale permanenti a Croydon. Questa iniziativa ha suscitato preoccupazioni rispetto alla trasparenza e alla responsabilità nell’uso di tale tecnologia. La Home Office, in risposta a queste preoccupazioni, ha avviato una consultazione formale per stabilire un quadro normativo chiaro per l’uso del riconoscimento facciale.
Critiche e preoccupazioni legali
Nonostante l’implementazione, le attuali normative sono state giudicate da molti come confuse e inadeguate.
Il pubblico, per comprendere appieno le basi legali dell’uso del riconoscimento facciale, dovrebbe attraversare una giungla di documenti legali e linee guida della polizia, rendendo difficile l’accesso alle informazioni necessarie. Questo ha portato a richieste di una revisione più profonda delle leggi attuali.
Polizia predittiva e implicazioni etiche
Parallelamente, la polizia predittiva ha attirato l’attenzione per il suo potenziale di amplificare le disuguaglianze sociali. Secondo un rapporto di Amnesty International, l’uso di sistemi automatizzati per prevedere il crimine fa leva su dati storici che già riflettono pregiudizi razziali. Questo approccio potrebbe portare a un ciclo di over-policing di comunità già vulnerabili, aggravando le tensioni sociali.
Critiche da parte dei legislatori
In risposta a queste preoccupazioni, membri del parlamento, come l’onorevole Siân Berry, hanno chiesto un divieto sulle tecnologie di polizia predittiva, sottolineando la loro intrinseca violazione dei diritti umani.
Il suo emendamento, presentato nel contesto del nuovo Crime and Policing Bill, mira a limitare l’uso di dati che potrebbero portare a previsioni infondate basate su profili razziali.
Implicazioni per la protezione dei dati
Un’altra area di grande attenzione riguarda le normative sulla protezione dei dati. La proposta di riforma del Data Use and Access Bill, che mira ad allentare le restrizioni sulla condivisione dei dati delle forze di polizia, ha sollevato timori riguardo all’adeguatezza dei dati per le leggi europee. Rimuovendo alcune delle salvaguardie, il governo potrebbe compromettere la capacità del Regno Unito di mantenere standard di protezione dei dati accettabili dall’Unione Europea.
Il ruolo delle tecnologie cloud
In questo contesto, l’uso di servizi cloud da parte delle autorità di polizia ha rivelato problematiche significative.
Documenti ottenuti hanno mostrato che Microsoft, fornitore di servizi cloud, si è rifiutata di divulgare informazioni cruciali riguardo ai flussi di dati, rendendo difficile il rispetto delle normative di protezione dei dati. La mancanza di trasparenza in questo settore è motivo di preoccupazione crescente.
Conclusioni e prospettive future
Con l’aumento dell’adozione di tecnologie avanzate nella polizia, è essenziale considerare le implicazioni etiche e legali. Mentre strumenti come il riconoscimento facciale e la polizia predittiva possono sembrare soluzioni innovative per migliorare la sicurezza, è fondamentale garantire che questi strumenti siano utilizzati in modo responsabile e che non compromettano i diritti fondamentali dei cittadini.
Il futuro della polizia tecnologica richiede un bilanciamento tra innovazione e protezione dei diritti umani, affinché la tecnologia possa davvero servire a tutti senza discriminazioni o pregiudizi.

