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Innovazioni nei Sensori Ecologici per il Monitoraggio Ambientale dal Politecnico di Milano

I sensori ecologici costituiscono una rivoluzione nel campo del monitoraggio ambientale e strutturale.

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Negli ultimi anni, la questione della sostenibilità ha assunto un ruolo centrale nel dibattito globale. La necessità di ridurre le emissioni di CO₂ e di trasformare l’approccio alla tecnologia è diventata urgente. In questo contesto, un gruppo di ricercatori ha realizzato un innovativo sensore green di dimensioni ridotte, che promette di cambiare le regole del gioco nel monitoraggio delle infrastrutture.

Il progetto, denominato MetaVEH (Metamaterial Enabled Vibration Energy Harvesting), ha preso forma grazie a un consorzio internazionale di esperti, tra cui il Politecnico di Milano, ZHAW Zürich e Imperial College London, supportato da fondi dell’Unione Europea per la ricerca. Dopo quasi cinque anni di sviluppo, il prototipo di sensore è ora pronto per essere utilizzato in vari ambiti, dal monitoraggio sismico alle comunicazioni 6G.

Il concetto di energy harvesting

La base dell’innovazione proposta da MetaVEH è il principio dell’energy harvesting, che consiste nel raccogliere energia da fonti ambientali per alimentare i dispositivi. In particolare, il team ha sfruttato le vibrazioni generate dal passaggio di veicoli su ponti e strade. Queste vibrazioni vengono convertite in energia elettrica grazie a materiali piezoelettrici avanzati, evitando così la necessità di utilizzare batterie tradizionali.

Materiali sostenibili e innovativi

Un aspetto cruciale del progetto è l’uso di materiali sostenibili per la realizzazione dei sensori. A differenza dei sensori convenzionali, che spesso contengono piombo e altre sostanze tossiche, il sensore MetaVEH utilizza nitruro di alluminio, un materiale facilmente reperibile e privo di componenti nocivi. Questo approccio migliora l’efficienza energetica del dispositivo e riduce l’impatto ambientale associato allo smaltimento delle batterie.

Applicazioni pratiche e potenzialità future

Le potenzialità dei sensori green sviluppati dal progetto MetaVEH sono molteplici. Possono essere utilizzati per il monitoraggio in tempo reale delle infrastrutture, come ponti e gallerie, permettendo di rilevare tempestivamente eventuali anomalie strutturali. Grazie alla loro autonomia energetica, questi dispositivi possono operare in luoghi difficilmente accessibili, dove la sostituzione delle batterie sarebbe complicata o impraticabile.

Monitoraggio sismico e prevenzione

Un’area particolarmente promettente per l’uso di questi sensori è il monitoraggio sismico. Installati in punti strategici, possono raccogliere dati sulle vibrazioni del terreno e fornire segnali di allerta in caso di movimenti tellurici. Questo potrebbe rivelarsi cruciale per la sicurezza delle infrastrutture e per la protezione delle comunità locali, riducendo il rischio di danni in caso di terremoti.

Il progetto MetaVEH rappresenta un passo importante verso un futuro più sostenibile. I sensori green non solo offrono una soluzione innovativa per il monitoraggio delle infrastrutture, ma pongono anche le basi per un approccio più responsabile e rispettoso dell’ambiente nella progettazione di tecnologie avanzate.



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Scritto da Staff

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