La Commissione europea ha avviato un’importante indagine nei confronti di Google, concentrandosi su presunti abusi relativi all’uso di contenuti online per le sue funzionalità AI Overview e AI Mode. Questi strumenti, introdotti in Italia rispettivamente a marzo e ottobre 2025, potrebbero aver violato le normative antitrust, compromettendo la concorrenza e gli interessi degli editori.
Contesto e motivazioni dell’indagine
Negli ultimi anni, numerosi editori hanno segnalato un significativo calo delle visite sui propri siti web, con ripercussioni economiche evidenti. Questa situazione è stata attribuita principalmente alla tendenza degli utenti a leggere i riassunti forniti da Google, piuttosto che a visitare direttamente le fonti originali delle notizie. Tale contesto ha indotto la Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG) a presentare un reclamo formale all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Le funzionalità sotto esame
La Commissione sta indagando se Google utilizzi i contenuti realizzati da editori e autori senza fornire un adeguato compenso e senza consentire loro di rifiutare tale utilizzo. Questa situazione solleva preoccupazioni, in quanto tali pratiche potrebbero arrecare danno non solo agli editori, ma anche agli sviluppatori di intelligenza artificiale di terze parti, che si trovano a operare in un contesto caratterizzato da un significativo squilibrio.
Utilizzo dei contenuti di YouTube per l’addestramento AI
La Commissione europea ha avviato un’inchiesta su Google, sospettando che l’azienda stia sfruttando i contenuti video presenti su YouTube per addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale. Questo avverrebbe senza un adeguato riconoscimento economico per i creatori dei contenuti.
Attualmente, gli utenti di YouTube devono accettare che Google utilizzi i loro dati al momento del caricamento dei video. Tuttavia, gli sviluppatori di terze parti non hanno accesso ai video per scopi simili.
Conseguenze legali e risvolti futuri
Se le accuse dovessero risultare fondate, Google rischia sanzioni severe, che potrebbero arrivare fino al 10% delle entrate globali annuali, come stabilito dall’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. Un portavoce dell’azienda ha espresso preoccupazione, sottolineando che questa indagine potrebbe ostacolare l’innovazione nel settore tecnologico europeo.
Prospettive di sviluppo dell’indagine
Attualmente non è stata fissata una scadenza per il completamento dell’indagine. La durata della procedura dipenderà da diversi fattori, come la complessità del caso, il grado di collaborazione delle aziende coinvolte e il rispetto del diritto alla difesa.
Con l’evoluzione della situazione, sarà interessante osservare come si sviluppano i rapporti tra Google, gli editori e la Commissione europea.
L’indagine della Commissione europea su Google offre un’importante opportunità per rivalutare le regole della concorrenza nel contesto digitale. La protezione degli interessi di editori e creatori di contenuti si rivela fondamentale per garantire un ambiente equo e competitivo nel panorama online.

