Il 26 novembre, l’Antitrust italiano ha avviato un procedimento d’urgenza nei confronti di WhatsApp, accusata di aver modificato le condizioni contrattuali relative ai servizi di chatbot basati su intelligenza artificiale. Queste nuove regole, introdotte da Meta il 15 ottobre, potrebbero avere un impatto significativo sulla competitività nel settore della messaggistica e dell’intelligenza artificiale.
Il contesto dell’indagine
L’indagine italiana si colloca all’interno di un quadro più ampio, poiché l’Antitrust dell’Unione Europea ha deciso di esaminare le stesse problematiche. Tuttavia, per evitare sovrapposizioni con il procedimento in corso in Italia, l’agenzia europea ha escluso il paese dalla sua indagine. L’obiettivo principale è stabilire se le nuove politiche di Meta violino le normative europee sulla concorrenza.
Le nuove clausole contrattuali
Le modifiche introdotte da Meta stabiliscono che solo le aziende già in possesso di un account WhatsApp possano accedere ai servizi di intelligenza artificiale a partire dal 15 ottobre. Le aziende prive di un account dovranno attendere fino al 15 gennaio 2026 per poter usufruire di tali servizi. Questa normativa potrebbe rappresentare una significativa barriera d’ingresso per le nuove imprese che intendono entrare nel mercato dell’AI.
Reazioni e impatti sul mercato
La vicepresidente esecutiva dell’Unione Europea, Teresa Ribera, ha sottolineato l’importanza di garantire un mercato equo per tutti i fornitori di servizi. Secondo Ribera, è fondamentale impedire che operatori digitali dominanti abusino del loro potere per escludere concorrenti innovativi. Questa situazione evidenzia come l’Europa stia cercando di proteggere i diritti di cittadini e imprese nel contesto di un mercato in rapida evoluzione.
Critiche da parte di Meta
Meta ha prontamente risposto alle accuse, definendole infondate. La compagnia sostiene che l’aumento dell’uso di chatbot AI sulla sua piattaforma stia causando un sovraccarico dei sistemi, che non sono progettati per supportare tale utilizzo. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato che il mercato dell’AI è altamente competitivo e che gli utenti hanno la libertà di accedere ai servizi in vari modi, non solo tramite WhatsApp.
Prospettive future
La Commissione Europea ha comunicato che l’inchiesta sarà trattata come prioritaria, senza fornire dettagli specifici sui tempi di conclusione. Questo monitoraggio continuo sui mercati dell’intelligenza artificiale risponde a una crescente preoccupazione per la concentrazione di potere nelle mani di pochi attori nel settore tecnologico.
L’indagine dell’Antitrust europeo su WhatsApp e Meta rappresenta un passo significativo nella lotta per garantire una concorrenza leale nel mercato dell’AI. Con la crescente importanza di questi servizi, gli sviluppi futuri potrebbero avere un impatto duraturo non solo sul mercato della messaggistica, ma anche sull’intero ecosistema digitale in Europa.

