Il recente incendio che ha devastato il complesso residenziale di Wang Fuk a Tai Po, Hong Kong, ha sollevato un acceso dibattito sulle cause e le responsabilità di questo tragico evento. Inizialmente, si è puntato il dito contro le impalcature di bambù, una pratica tradizionale nella costruzione di edifici nella regione. Tuttavia, man mano che le indagini proseguono, emergono elementi che suggeriscono una responsabilità più complessa.
La tragedia di Wang Fuk Court
Mercoledì 26 novembre, il complesso residenziale di Wang Fuk Court, composto da otto torri alte 31 piani, è stato avvolto dalle fiamme, causando un numero impressionante di vittime. Al momento, il bilancio parla di almeno 44 morti e 279 dispersi. Molti degli abitanti erano a casa, alcuni in smart working, quando il rogo ha iniziato a propagarsi rapidamente, trasformando le loro vite in un incubo.
Le dinamiche dell’incendio
Le prime segnalazioni indicano che l’incendio ha avuto origine dalla facciata esterna, dove erano in corso lavori di ristrutturazione. Le reti di plastica e i teloni utilizzati per le impalcature hanno agito come acceleranti, permettendo alle fiamme di diffondersi in modo devastante. I vigili del fuoco hanno faticato a contenere il rogo, che ha raggiunto il livello massimo di allerta, il livello 5.
Le immagini diffuse mostrano chiaramente come il fuoco si sia propagato lungo le strutture esterne, bypassando le misure di sicurezza come le porte tagliafuoco e invadendo gli appartamenti. È emerso che le finestre e gli ascensori erano stati sigillati con materiali altamente infiammabili, contribuendo ulteriormente alla gravità della situazione.
Le indagini e le responsabilità
In risposta all’incidente, le autorità di Hong Kong hanno avviato indagini approfondite. Tre dirigenti dell’azienda responsabile dei lavori di ristrutturazione sono stati arrestati con l’accusa di omicidio colposo. È stato rilevato che i materiali utilizzati non rispettavano gli standard di sicurezza previsti, sollevando interrogativi sulla vigilanza e il controllo qualità nei cantieri di Hong Kong.
Il ruolo del bambù
Il bambù, sebbene tradizionalmente utilizzato per le impalcature, non è l’unico responsabile del disastro. Questo materiale ha radici storiche nella costruzione, essendo stato impiegato per secoli grazie alla sua resistenza e leggerezza. Tuttavia, la sua capacità di bruciare non deve essere sottovalutata. I materiali esterni, come le reti di plastica e i teloni, hanno dimostrato di essere più pericolosi, accelerando la diffusione delle fiamme.
Il governo di Hong Kong ha già annunciato piani per limitare l’uso delle impalcature di bambù, spostandosi verso alternative metalliche che offrono maggiore sicurezza. Tuttavia, la transizione non sarà semplice, dato che il bambù è parte dell’identità culturale e architettonica della città.
Le conseguenze sulla comunità
La comunità di Wang Fuk Court è stata colpita duramente. Quasi 900 residenti sono stati evacuati e molti hanno perso le proprie case, i ricordi e la loro quotidianità. Centri commerciali e palestre sono stati trasformati in rifugi temporanei, mentre le famiglie cercano disperatamente notizie dei loro cari.
Il presidente cinese ha chiesto un impegno totale per garantire assistenza ai sopravvissuti e per limitare ulteriori perdite umane. La tragedia ha assunto una dimensione non solo umanitaria ma anche politica, evidenziando la necessità di riforme nel settore della costruzione e della sicurezza.
L’incendio di Wang Fuk Court ha messo in luce le vulnerabilità delle pratiche costruttive a Hong Kong. Mentre il dibattito continua su cosa sia realmente accaduto, è chiaro che la sicurezza deve essere la priorità assoluta per evitare che simili tragedie si ripetano in futuro.

