Il 19 settembre 2025, il presidente statunitense Donald Trump ha emanato un ordine esecutivo che introduce una tassa di 100.000 dollari per ogni nuova richiesta di visto H-1B. Questo provvedimento ha suscitato reazioni contrastanti, considerando l’importanza del programma H-1B nel settore tecnologico, dove circa il 65% dei professionisti informatici è rappresentato da lavoratori stranieri.
Il programma H-1B, concepito per attrarre talenti altamente qualificati dall’estero, era in precedenza associato a costi compresi tra 1.500 e 2.400 dollari, una somma generalmente sostenuta dall’azienda che richiede il visto. L’attribuzione di questo visto avviene attraverso un processo simile a una lotteria, richiedendo ai candidati di soddisfare determinati requisiti accademici.
Le motivazioni dietro la nuova tassa
Durante una conferenza stampa nello Studio Ovale, il segretario al Commercio Howard Lutnick ha giustificato l’iniziativa, affermando che le grandi aziende tecnologiche dovrebbero smettere di formare lavoratori stranieri e concentrarsi sulla formazione di talenti locali. “Non è sostenibile”, ha dichiarato, sottolineando che le aziende devono affrontare una doppia spesa: i 100.000 dollari di tassa e gli stipendi dei propri dipendenti.
Statistiche e aziende coinvolte
Il visto H-1B ammette annualmente un massimo di 85.000 lavoratori stranieri. Nel 2024, Amazon ha registrato il maggior numero di dipendenti con questo visto, seguita da Infosys, Cognizant, Google e Tata Consultancy Services. La Casa Bianca ha affermato che molte aziende avevano licenziato personale statunitense per sostituirlo con lavoratori H-1B, i quali spesso accettano stipendi inferiori.
Le reazioni delle aziende e dei lavoratori
La nuova misura ha generato confusione tra le aziende e i loro dipendenti. Diverse comunicazioni interne hanno esortato i lavoratori a non lasciare il paese e a rientrare prima dell’entrata in vigore della tassa, prevista per la mezzanotte del 21 settembre. Amazon ha avvisato i propri dipendenti riguardo ai cambiamenti imminenti.
Il caos nei trasporti e il malcontento
Immagini di lavoratori negli aeroporti che annullano i propri viaggi hanno iniziato a circolare sui social media. Un utente di Reddit ha condiviso la propria frustrazione, descrivendo la situazione come ingiusta e stressante. “Abbiamo cancellato piani e salutato in fretta i familiari. È inaccettabile”, ha scritto, rappresentando il sentimento di molti.
In seguito all’annuncio, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha cercato di chiarire alcuni punti, rettificando la posizione iniziale comunicata.
La nuova normativa entrerà in vigore con il prossimo sorteggio di visti, previsto per febbraio 2026, lasciando le aziende in attesa di ulteriori spiegazioni.
Implicazioni future del programma H-1B
Il programma H-1B ha storicamente rappresentato un’opportunità per le aziende americane di accedere a talenti globali, ma la nuova tassa potrebbe cambiare drasticamente questo scenario. Le imprese potrebbero essere costrette a riconsiderare le loro strategie di assunzione, concentrandosi maggiormente sulla formazione di lavoratori locali.
In questo contesto, è fondamentale monitorare le reazioni del settore tecnologico e l’impatto a lungo termine che la tassa avrà sulle dinamiche del mercato del lavoro. La situazione attuale potrebbe segnare un punto di svolta significativo per l’industria tecnologica statunitense, a fronte di una crescente pressione per proteggere i posti di lavoro locali.