Nel recente passato, Jaguar Land Rover (JLR) ha subito un cyber attacco che ha costretto a fermare la produzione nei suoi stabilimenti, evidenziando le vulnerabilità della filiera automobilistica britannica. Questa situazione ha attirato l’attenzione del Department for Business and Trade (DBT), che ha avviato un dialogo con i rappresentanti dell’industria automobilistica per affrontare le ripercussioni di tale evento.
Il 19 settembre, i funzionari del DBT hanno partecipato a un incontro straordinario con la Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT), discutendo le sfide che il settore sta affrontando a causa dell’interruzione della produzione. JLR, di proprietà di Tata, è un attore cruciale nel panorama automobilistico britannico, avendo prodotto oltre 300.000 veicoli nel 2024 e impiegando più di 30.000 persone.
Ripercussioni sul settore e sulla forza lavoro
Durante le discussioni, è emerso che numerosi fornitori di JLR sono stati costretti a fermare le proprie linee di assemblaggio, poiché non possono più consegnare i loro prodotti finiti. Questa situazione ha portato a preoccupazioni riguardanti possibili licenziamenti. Il ministro dell’industria, Chris McDonald, ha dichiarato che il governo è consapevole delle ansie dei lavoratori e dei fornitori coinvolti.
Il ruolo delle autorità locali
Il ministro McDonald ha avuto un incontro con il sindaco delle West Midlands, Richard Parker, per discutere le ripercussioni locali del fermo produttivo di JLR. In questa fase delicata, il sindacato Unite ha esortato il governo a considerare l’implementazione di un programma di sospensione per aiutare i lavoratori colpiti, simile a quello attuato durante la pandemia di Covid-19.
Sharon Graham, segretario generale di Unite, ha affermato: “Non possiamo permettere che i lavoratori della filiera di JLR paghino il prezzo per il cyber attacco”. Unite ha informato i lavoratori interessati che potrebbero avere diritto a richiedere il Universal Credit, un sostegno economico per coloro che hanno perso il lavoro. La ripresa della produzione di JLR è attualmente prevista per il 24 settembre, ma il sindacato ritiene che ci sia “zero possibilità” che questo avvenga.
Dettagli sull’attacco e le misure di sicurezza
Il cyber attacco, che ha avuto inizio alla fine di agosto, è stato reso pubblico il 2 settembre, quando il Liverpool Echo ha rivelato che i dipendenti dello stabilimento di Halewood erano stati avvisati di non recarsi al lavoro.
Questo attacco è avvenuto in un momento cruciale, coincidente con il lancio delle nuove targhe automobilistiche.
JLR ha confermato che i dati sono stati estratti dai suoi sistemi, ma i dettagli specifici su quali informazioni siano state compromesse non sono stati divulgati. Un collettivo di hacker noto come Scattered Lapsus$ Hunters ha rivendicato la responsabilità per l’attacco, sebbene l’attribuzione delle colpe sia un processo complesso e non sempre chiaro.
Rafforzare le difese informatiche
In risposta a questo evento, un rapporto redatto da esperti dell’Imperial College London e dell’Università di Bristol ha suggerito nove raccomandazioni chiave per rafforzare il settore della sicurezza informatica nel Regno Unito. Il documento evidenzia le opportunità di crescita e sviluppo, sottolineando l’importanza di proteggere le infrastrutture critiche, non solo per il settore automobilistico ma per l’intera economia.
Secondo il rapporto, la sicurezza informatica non è solo un’opportunità economica, ma un fattore essenziale per la resilienza nazionale e la sicurezza aziendale. I leader di settore sono stati invitati a collaborare per sviluppare una cultura di sicurezza informatica che favorisca la crescita e l’innovazione.
Il panorama della sicurezza informatica nel Regno Unito presenta potenziali significativi, e il governo è chiamato a prendere misure concrete per garantire che incidenti come quello subito da JLR non si ripetano in futuro. Questo attacco ha messo in evidenza quanto sia vulnerabile l’industria e quanto sia fondamentale investire nella cyber sicurezza per proteggere posti di lavoro e settori vitali.