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Il Garante della Privacy Interviene: Blocco di Clothoff per la Gestione dei Dati Personali

Il Garante della Privacy ha sospeso Clothoff a seguito di gravi infrazioni nella gestione dei dati personali.

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Il recente intervento del Garante per la protezione dei dati personali ha acceso i riflettori su un’applicazione che ha suscitato preoccupazioni significative: Clothoff. Questa app, progettata per generare deepfake di nudo a partire da immagini di persone vestite, è stata oggetto di un’istruttoria avviata all’inizio di agosto. Le autorità hanno chiesto informazioni alla società sviluppatrice, ma non hanno ricevuto alcuna risposta.

Le violazioni e il contesto normativo

Nel provvedimento emesso, il Garante ha fatto riferimento al GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) e all’AI Act. Nonostante la società AI/Robotics Venture Strategy 3 abbia sede nelle Isole Vergini britanniche, il servizio è accessibile anche in Italia, rendendo applicabili le normative europee. Ciò solleva interrogativi sull’adeguatezza delle pratiche di raccolta e gestione dei dati personali.

Termini di servizio e accesso ai minori

All’accesso iniziale al sito di Clothoff, gli utenti si trovano di fronte a un pop-up che richiede l’accettazione dei termini di servizio. Tra questi, è presente un chiaro divieto di utilizzo di immagini di minori e di persone senza il loro consenso esplicito. Inoltre, è richiesto che l’utente confermi di essere maggiorenne. Tuttavia, il Garante ha rilevato che la società non ha implementato misure efficaci per impedire l’accesso ai minori o per verificare il consenso.

La questione della trasparenza nei deepfake

Un altro aspetto cruciale riguarda la mancanza di indicazioni chiare sui deepfake prodotti tramite Clothoff. In base alle disposizioni dell’AI Act, è fondamentale che le immagini generate da intelligenza artificiale siano contrassegnate in modo chiaro.

Clothoff, tuttavia, presenta solo la parola “Fake”, facilmente rimovibile, creando confusione e potenzialmente ingannando gli utenti.

Implicazioni sociali e violazioni dei diritti

Le violazioni riscontrate dal Garante sono di una gravità tale da giustificare un intervento immediato. Considerando il numero elevato di utenti potenzialmente coinvolti e la natura sensibile dei dati trattati, l’autorità ha ordinato il blocco del trattamento senza indugi. Questa decisione si inserisce in un contesto più ampio, dove l’abuso di tecnologie di deepfake è divenuto un problema di rilevanza sociale, come dimostrano recenti episodi di cronaca in Italia.

Oltre Clothoff: l’istruttoria su altre app

Il Garante non si è limitato a Clothoff, ma ha avviato un’istruttoria anche su altre applicazioni simili che permettono di generare contenuti compromettenti.

Questi servizi possono comportare rischi considerevoli per i diritti e le libertà fondamentali, in particolare per la dignità e la riservatezza delle persone coinvolte. La protezione dei dati personali deve rimanere una priorità, soprattutto in un’epoca in cui la tecnologia avanza a un ritmo vertiginoso.

La questione della protezione dei dati in relazione a tecnologie emergenti come i deepfake richiederà un’attenzione costante e un impegno da parte delle autorità competenti. La sfida è quella di garantire che l’innovazione non comprometta i diritti fondamentali degli individui. Solo così sarà possibile trovare un equilibrio tra progresso tecnologico e rispetto della privacy.

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Scritto da Staff

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