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Il futuro incerto di SPID: perché dobbiamo preoccuparci

Non crederai mai a cosa si sta preparando per il futuro di SPID! Scopri i dettagli che potrebbero cambiare tutto.

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È passato più di una settimana dall’annuncio shock di Alessio Butti: il destino di SPID, il sistema di identità digitale che prometteva di semplificare la vita di milioni di italiani, è appeso a un filo. Durante un’audizione parlamentare, il sottosegretario ha dichiarato apertamente che l’obiettivo è spegnere progressivamente SPID. Ma cosa significa davvero questo per noi e per i 40,7 milioni di identità emesse finora?

1. La fine di un’era per SPID

Immagina di aver trascorso anni a convincere amici e familiari dell’importanza di SPID, solo per scoprire che tutto ciò che hai faticosamente costruito potrebbe svanire nel nulla. Le parole di Butti non lasciano spazio a dubbi: entro due o tre anni, SPID potrebbe essere completamente dismesso in favore della carta d’identità elettronica (CIE) come unico strumento per gestire l’identità digitale.

Ma come ci si sente a sapere che ciò che un tempo era considerato un baluardo dell’innovazione sta per diventare obsoleto?

Questa notizia ha scatenato un’ondata di preoccupazione, in particolare tra coloro che hanno già investito tempo e risorse nella familiarizzazione con SPID. E ora? Tutto ciò che abbiamo conosciuto sta per cambiare e molti di noi si trovano a dover affrontare una transizione che potrebbe risultare ulteriormente complicata.

2. SPID a pagamento: il colpo di grazia?

Ma le sorprese non finiscono qui! C’è chi sostiene che, se non si trovano soluzioni rapide, SPID potrebbe diventare un servizio a pagamento. Già alcuni provider stanno esplorando questa possibilità e, se non ci si muove in fretta, altri seguiranno a ruota.

Immagina di dover pagare per qualcosa che ci era stato promesso come gratuito e accessibile a tutti.

I 40 milioni di euro promessi dal governo sono in stallo, lasciando le aziende coinvolte a gestire il servizio in perdita. La necessità di monetizzare potrebbe portare a una versione premium di SPID, una sorta di SPID Gold, dove solo chi è disposto a pagare avrà accesso ai servizi. È questo il futuro che desideriamo per il nostro sistema di identità digitale?

3. Come spiegare il cambiamento alle generazioni più anziane?

La vera domanda è: come possiamo spiegare ai nostri genitori e nonni che ora devono abbandonare SPID per passare alla CIE? Come faremo a far loro capire che l’unica alternativa è mettere mano al portafoglio? Dopo averli rassicurati che tutto sarebbe stato gratuito per sempre, ora ci troviamo a dover affrontare una realtà in cui potrebbero essere costretti a pagare per ciò che un tempo era loro garantito.

Un’innovazione non può definirsi tale se non è al servizio della collettività, inclusiva e attenta a quel gap digitale che molti, per ragioni anagrafiche o di formazione, si trovano a dover affrontare. È ancora più inquietante che questo dietrofront arrivi dallo Stato, che ha forzato l’adozione di un sistema ora in bilico e lo ha promosso come fondamentale per accedere ai servizi pubblici. La frustrazione è palpabile: come possiamo giustificare tutto questo?

In conclusione, mentre ci avviciniamo a un futuro incerto, è fondamentale rimanere informati e attivi nel dibattito. La nostra identità digitale è un tema cruciale e non possiamo permettere che venga messa in discussione. Condividi questo articolo e fai sentire la tua voce, perché il futuro di SPID ci riguarda tutti! 🔥💯✨

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Scritto da Staff

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