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Il futuro dell’AI in Europa: Google e il codice di condotta

Non crederai a quanto potrebbe influenzare l'economia europea il nuovo codice di condotta di Google per l'AI. Ecco tutto ciò che devi sapere!

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Il mondo dell’intelligenza artificiale è in un momento di svolta, e mentre Google si prepara a firmare il codice di condotta per i modelli AI general purpose (GPAI), l’Europa si trova di fronte a sfide e opportunità senza precedenti. Questo codice, previsto dall’AI Act, entrerà in vigore il prossimo 2 agosto, ed è destinato a trasformare radicalmente il modo in cui le aziende operano nel settore dell’AI. Ma cosa significa tutto ciò per noi europei?

1. Il codice di condotta: cosa prevede?

Pubblicato dalla Commissione europea il 10 luglio, il codice di condotta per i modelli GPAI, che include nomi noti come Gemini e GPT, è strutturato in tre capitoli chiave: trasparenza, copyright e sicurezza. Anche se non è obbligatorio, funge da guida essenziale per l’implementazione delle misure stabilite dall’AI Act, creando un quadro normativo che le aziende dovranno seguire.

Non crederai mai a quello che è successo: Kent Walker, il presidente degli affari globali di Google, ha affermato che la sottoscrizione di questo codice rappresenta un passo fondamentale per garantire un accesso sicuro e di qualità agli strumenti di intelligenza artificiale per cittadini e imprese europee. Ma non tutti sono d’accordo: Meta ha già dichiarato che non firmerà, citando incertezze legali che potrebbero ostacolare l’innovazione. Insomma, un vero e proprio terreno di battaglia!

2. Opportunità economiche e preoccupazioni legali

Secondo le stime, l’adozione di questo codice di condotta potrebbe portare a un incredibile aumento dell’economia europea, con una crescita annuale dell’8%, ossia 1,4 trilioni di euro entro il 2034. Ma attenzione, perché le preoccupazioni non mancano.

Walker ha avvertito che le restrizioni imposte dall’AI Act potrebbero in realtà frenare lo sviluppo e la diffusione dell’intelligenza artificiale nel continente. Come si può bilanciare innovazione e regolamentazione senza perdere il passo con il resto del mondo?

Le deroghe alla normativa sul diritto d’autore e i requisiti di trasparenza potrebbero rivelarsi problematici per molte aziende, che si troverebbero a dover bilanciare la conformità con la necessità di proteggere i propri segreti commerciali. In un settore in rapida evoluzione come quello dell’AI, questo potrebbe rappresentare un vero e proprio ostacolo. Chi avrà la meglio: la necessità di regolamentare o il desiderio di innovare?

3. Chi firmerà il codice e quali saranno le conseguenze?

Oltre a Google, anche OpenAI e Mistral hanno confermato la loro intenzione di firmare il codice, con Microsoft che potrebbe unirsi a questo gruppo.

E ora, la domanda è: come reagiranno le altre aziende e quali saranno le conseguenze per il mercato europeo dell’AI? La trasparenza richiesta nel codice implica che gli sviluppatori dovranno fornire informazioni dettagliate sui modelli quando vengono immessi sul mercato e anche quando vengono aggiornati. Questo potrebbe portare a una maggiore fiducia da parte dei consumatori, ma rappresenta anche un onere burocratico per le aziende, che dovranno adattarsi a queste nuove regole.

In un panorama dove l’innovazione è la chiave per il successo, la vera domanda è: l’Europa sarà in grado di mantenere il passo con il resto del mondo, o queste misure la rallenteranno? La risposta ti sorprenderà, e solo il tempo potrà dircelo!

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Scritto da Staff

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