Un budget in calo per il San Francisco Pride
Nel 2025, il San Francisco Pride, una delle manifestazioni LGBTQIA+ più celebri al mondo, si troverà a fronteggiare una significativa riduzione del budget, con 300mila dollari in meno rispetto agli anni precedenti. Questa notizia è stata comunicata da Suzanne Ford, direttrice esecutiva dell’evento, che ha rivelato come cinque sponsor storici, tra cui nomi noti come Comcast e Anheuser-Busch, abbiano deciso di non rinnovare il loro supporto. Questo rappresenta un colpo duro per un budget complessivo di 1,2 milioni di dollari, evidenziando un cambiamento nel panorama delle sponsorizzazioni e un clima di incertezza per le manifestazioni future.
Il contesto politico e sociale
Le motivazioni ufficiali per la riduzione del supporto da parte delle aziende parlano di logistica e nuove priorità.
Tuttavia, Ford ha espresso preoccupazione per un cambiamento di tono nel paese, attribuendo parte della responsabilità alla pressione esercitata dal governo federale. Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, le politiche di Diversity, Equity & Inclusion (DEI) sono state messe sotto attacco, portando molte aziende a riconsiderare il loro impegno. Questo fenomeno non è isolato: marchi come Target e Paramount hanno già ridotto le loro campagne inclusive, mentre Amazon ha annunciato un cambiamento nella sua strategia di supporto.
Il Pride a Milano e le sfide locali
In Italia, il Milano Pride, che ogni anno attira oltre 350mila partecipanti, sta affrontando sfide simili. Nonostante un budget di circa 300mila euro, l’evento è sostenuto dall’impegno di centinaia di volontari e dal contributo degli sponsor.
Tuttavia, anche a Milano, alcune aziende che in passato hanno sostenuto il Pride hanno deciso di ritirare il loro supporto, citando motivazioni come la necessità di investire altrove. Questo non solo mette a rischio la sfilata, ma riduce anche i fondi per i servizi essenziali per la comunità LGBTQIA+.
Un clima internazionale preoccupante
La situazione è ulteriormente complicata da un clima politico internazionale sempre più teso. In Ungheria, ad esempio, il governo ha approvato leggi che limitano la visibilità e i diritti delle persone LGBTQIA+, mentre in Italia si parla di un possibile “registro della disforia di genere”, che ha suscitato preoccupazioni tra attivisti e associazioni. In questo contesto, il supporto delle aziende diventa cruciale per garantire la sostenibilità delle iniziative LGBTQIA+ e per contrastare le politiche discriminatorie.
Il ruolo delle aziende nel sostegno al Pride
Alcune aziende, come Bending Spoons e L’Oréal Italia, hanno confermato il loro impegno per il Pride del 2025, dimostrando che esiste ancora una volontà di sostenere attivamente la comunità. L’Oréal, in particolare, ha pianificato una partecipazione significativa con due carri e eventi dedicati, sottolineando l’importanza di una bellezza inclusiva. Tuttavia, l’assenza di altri sponsor storici evidenzia un trend preoccupante, dove il sostegno alle cause LGBTQIA+ potrebbe essere visto come un rischio maggiore rispetto a un’opportunità di marketing.
Verso un futuro incerto ma necessario
In questo scenario complesso, è fondamentale distinguere tra il rainbow washing e un impegno autentico. Le aziende che hanno sostenuto il Pride per convenienza potrebbero essere le prime a ritirarsi, mentre quelle che rimangono dimostrano un coraggio e una responsabilità reali. Gli organizzatori del Milano Pride sottolineano l’importanza di valorizzare chi continua a supportare l’evento, poiché ciò rappresenta un impegno genuino verso l’inclusione e la diversità.