Nella mattina del 19, il Louvre di Parigi è stato teatro di un furto audace, simile a un episodio della serie Lupin, trasmessa da Netflix. Un gruppo di ladri esperti ha portato a termine un colpo che ha sorpreso tutti, riuscendo a rubare gioielli di inestimabile valore in un lasso di tempo incredibilmente breve.
Il furto, avvenuto poco dopo l’apertura del museo, ha visto i ladri accedere attraverso una finestra, approfittando di lavori in corso. In soli sette minuti, sono riusciti a sottrarre diversi gioielli storici dalla Galerie d’Apollon, un’area del museo nota per la sua ricca collezione di pezzi unici.
Il colpo e i gioielli rubati
Fra i preziosi rubati, le autorità hanno identificato otto gioielli della Corona, perlopiù risalenti all’epoca tardo-napoleonica.
Tra di essi figurava un diadema appartenente a Napoleone III, decorato con un totale di 2.198 diamanti e 212 perle, insieme a una spilla a forma di fiocco con 2.438 diamanti. Un altro pezzo significativo è una parure, inclusa una tiara con 24 zaffiri di Ceylon, che un tempo apparteneva alla regina Maria Amalia di Borbone-Due Sicilie.
Particolarmente interessante è la corona dell’imperatrice Eugénie, ritrovata danneggiata in seguito al furto, lasciata cadere dai ladri in fuga. Questo evento sottolinea non solo la bravura dei ladri, ma anche la fragilità di questi beni di inestimabile valore, che vengono spesso considerati simboli della storia e del patrimonio culturale francese.
Il valore inestimabile dei gioielli
È importante notare che i gioielli rubati non possono essere semplicemente valutati in termini monetari, poiché il loro valore storico e culturale è straordinario.
Essendo parte integrante del patrimonio nazionale, la loro vendita sarebbe impossibile sul mercato tradizionale. Tuttavia, la possibilità che i ladri possano smontare i gioielli per rivenderli in mercati clandestini esiste, generando potenzialmente guadagni enormi.
Le indagini e il contesto di sicurezza
Il furto al Louvre ha evidenziato alcune vulnerabilità del sistema di sicurezza del museo, che da anni affronta problemi di personale e continui lavori di ristrutturazione. Questo ha portato a una maggiore pressione, considerando l’afflusso sempre crescente di visitatori. Le indagini sono ora in corso, con forze di polizia nazionali e internazionali impegnate nella ricerca dei ladri.
Attualmente non ci sono sospetti specifici, ma le autorità stanno analizzando le immagini delle telecamere di sicurezza, sperando di trovare indizi che possano condurre all’identificazione dei colpevoli.
Il presidente Emmanuel Macron ha condannato fermamente l’accaduto, definendolo un attacco contro il patrimonio nazionale e promettendo che i responsabili saranno portati davanti alla giustizia.
Un colpo di fortuna?
Il furto del Louvre ricorda un altro episodio storico: il furto della Monna Lisa avvenuto nel 1911, quando l’italiano Vincenzo Peruggia rubò il famoso dipinto per poi cercare di rivenderlo, portando alla sua restituzione. Non resta da chiedersi se, in questo caso, i ladri possano avere un colpo di fortuna simile, o se saranno catturati prima che possano realizzare i loro piani.