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Il cloud made in Italy: una nuova era per la pubblica amministrazione

Aruba entra nel bando Consip, segnando un passo importante per il cloud nazionale.

Immagine che rappresenta il cloud computing in Italia
Scopri come il cloud made in Italy sta trasformando la PA.

Il cloud italiano si fa strada

Il panorama del cloud computing in Italia sta vivendo una trasformazione significativa, con l’ingresso di Aruba come fornitore qualificato nel bando Consip per i servizi IaaS (Infrastructure as a Service) e PaaS (Platform as a Service). Questa notizia rappresenta un passo cruciale per il settore, poiché fino ad ora le grandi aziende tecnologiche americane, come Google, Microsoft e Amazon, hanno dominato il mercato, creando una dipendenza che supera l’80% in media. La dipendenza dal cloud estero è un tema che preoccupa non solo le aziende, ma anche le istituzioni pubbliche, che ora cercano di rafforzare la sovranità digitale del paese.

La necessità di sovranità digitale

Francesco Fontana, direttore marketing di Aruba, ha espresso orgoglio per il riconoscimento ricevuto, sottolineando l’importanza di coniugare avanguardia tecnologica e sicurezza.

Il Consorzio Cloud Italia ha accolto con favore questa iniziativa, evidenziando la necessità di garantire la sovranità e l’indipendenza dei dati. Michele Zunino, presidente del consorzio, ha affermato che è fondamentale che i criteri di assegnazione dei volumi siano orientati verso una strategia complessiva di sistema-paese, in grado di stimolare innovazione e competitività.

Il ruolo della Commissione europea

In questo contesto, l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi ha messo in evidenza l’importanza di sviluppare un cloud strategico europeo, in grado di garantire la sovranità dei dati in settori critici. La proposta di EuroStack, un collettivo indipendente, mira a promuovere l’adozione di tecnologie europee e a creare un effetto domino positivo sulla domanda e sugli investimenti nel settore privato.

La Commissione europea dovrebbe considerare l’obbligo di utilizzare tecnologie made in Europe nei bandi pubblici, per favorire le aziende europee e garantire una maggiore indipendenza.

Le prospettive future per il cloud made in Italy

Con l’apertura di nuovi data center, come quello annunciato da OVHcloud nell’area di Milano, l’ecosistema italiano potrà beneficiare di vantaggi tecnologici e di una maggiore sovranità digitale. In un contesto geopolitico incerto, la trasparenza e il controllo sui dati diventano cruciali per le aziende. La sfida ora è quella di costruire un’infrastruttura cloud robusta e sicura, che possa competere con i giganti americani e garantire un futuro prospero per il cloud made in Italy.

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