Nell’ambito della tecnologia smart home, i termostati Nest di Google hanno rappresentato un punto di riferimento dal loro lancio. Tuttavia, a partire dal 25 ottobre 2025, Google ha annunciato la chiusura del supporto per i modelli di prima e seconda generazione. Questa decisione ha suscitato preoccupazioni tra gli utenti riguardo alla sicurezza e alla privacy dei loro dati.
La chiusura del supporto implica che gli utenti non potranno più accedere a funzionalità fondamentali come il controllo remoto dei loro termostati. Inoltre, la mancanza di aggiornamenti software e patch di sicurezza espone i dispositivi a potenziali vulnerabilità. Nonostante ciò, un recente studio condotto dal ricercatore di sicurezza Cody Kociemba ha rivelato che Google continua a ricevere informazioni dai vecchi dispositivi.
Raccolta dati dai dispositivi non supportati
Secondo quanto emerso dalla ricerca, i termostati Nest continuano a inviare a Google dati riguardanti le informazioni ambientali, come la temperatura impostata, l’intensità della luce solare e la presenza di persone nella stanza. Questo accade nonostante l’assenza di supporto ufficiale e la disattivazione delle funzioni di controllo remoto.
Il progetto open source No Longer Evil
Kociemba ha utilizzato le API di Google per sviluppare un firmware personalizzato, parte del progetto open source No Longer Evil. Attraverso questo approccio, ha potuto monitorare i log provenienti dai dispositivi non più supportati, evidenziando un flusso di dati unidirezionale verso i server di Google.
In sostanza, mentre gli utenti sono stati privati di funzionalità e assistenza, Google continua a raccogliere informazioni che, sebbene dichiarate anonime, pongono interrogativi sulla gestione dei dati raccolti.
La società ha affermato che questi log sono utilizzati esclusivamente per diagnosi e risoluzione di problemi, ma Kociemba ha sottolineato che tale assistenza non è più disponibile dal termine del supporto.
Implicazioni per la privacy degli utenti
La raccolta di dati da parte di Google ha sollevato interrogativi significativi riguardo alla privacy degli utenti. Nonostante l’azienda affermi che le informazioni siano anonime, molti utenti si domandano se sia etico continuare a raccogliere dati da dispositivi obsoleti e non più supportati. La situazione è aggravata dal fatto che gli utenti non hanno la possibilità di interrompere questa raccolta, a meno che non disconnettano il dispositivo dalla rete Wi-Fi.
Reazioni degli utenti e del pubblico
Le reazioni degli utenti sono state varie, con molti che esprimono preoccupazioni per la sicurezza dei loro dati.
La comunità tecnologica sta monitorando da vicino questa situazione, poiché potrebbe avere ripercussioni significative sulla fiducia degli utenti nei confronti di Google e dei dispositivi smart home in generale.
In un mondo in cui la tecnologia gioca un ruolo cruciale nelle nostre vite quotidiane, la trasparenza da parte delle aziende come Google è fondamentale. Gli utenti si aspettano di avere il controllo sui propri dati e la possibilità di scegliere se e come questi vengano utilizzati. La questione della raccolta dei dati dai dispositivi non più supportati da Google rappresenta quindi un’importante sfida per la privacy e la fiducia degli utenti.
La situazione dei termostati Nest di prima e seconda generazione mette in luce le complessità della tecnologia moderna e le implicazioni etiche della raccolta dei dati.
Gli utenti dovrebbero essere informati e protetti, e le aziende devono garantire che la loro privacy venga rispettata, anche quando il supporto per i loro dispositivi termina.

