Il giornalismo è essenziale per il funzionamento della democrazia, ma si trova attualmente in un periodo di forte difficoltà. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) ha proclamato uno sciopero nazionale per il 28 novembre, un atto che rappresenta la risposta dei professionisti dell’informazione all’assenza di un nuovo contratto nazionale di lavoro, scaduto da oltre dieci anni.
Le ragioni dello sciopero
Questo sciopero nasce dalla crescente preoccupazione per il deterioramento della qualità dell’informazione. Gli editori, invece di sfruttare le opportunità offerte dalla digitalizzazione, hanno adottato strategie di riduzione dei costi, comportando licenziamenti e una significativa diminuzione degli organici delle redazioni. Le conseguenze di queste scelte hanno portato a una crisi del pluralismo e hanno compromesso il diritto dei cittadini a essere informati in modo corretto e completo.
Il ruolo degli editori
Di fronte a questa situazione, la FNSI ha deciso di scendere in piazza il 27 novembre, un giorno prima dello sciopero, per far sentire la propria voce. Gli editori, rappresentati dalla Fieg, hanno risposto con un appello al senso di responsabilità, sottolineando l’importanza di un dialogo costruttivo sul futuro dell’editoria. Tuttavia, le posizioni sembrano al momento distanti.
Le richieste dei giornalisti
I giornalisti chiedono un nuovo accordo che non solo riconosca la perdita del potere d’acquisto degli stipendi a causa dell’inflazione, ma che garantisca anche ingressi di giovani talenti nelle redazioni. È fondamentale che i diritti e i compensi dei collaboratori, spesso precari, siano adeguati e tutelati. Il nuovo contratto deve essere un’opportunità per riformare il settore, tenendo conto delle nuove figure professionali e delle sfide poste dall’uso dell’intelligenza artificiale.
Un contratto per tutti
Un aspetto cruciale del discorso riguarda il fatto che il nuovo contratto non deve lasciare indietro nessuno. È essenziale che tuteli i diritti acquisiti e contempli le modifiche necessarie per affrontare le sfide odierne. Ciò include anche la questione dell’equo compenso per la cessione dei contenuti online.
Il sostegno delle organizzazioni sindacali
La SLC CGIL ha espresso pieno sostegno allo sciopero dei giornalisti, evidenziando che il riconoscimento e la tutela del lavoro giornalistico sono fondamentali per garantire un’informazione di qualità. Le rivendicazioni non riguardano solo aspetti economici, ma anche il rispetto dei diritti e delle tutele lavorative, fondamentali per il futuro del settore.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ribadito l’importanza di un contratto di lavoro che garantisca l’autonomia della categoria.
Questo richiamo alla responsabilità deve tradursi in azioni concrete da parte di tutti gli attori coinvolti. Lo sciopero del 28 novembre non è solo una protesta, ma un appello a un futuro migliore per il giornalismo italiano.


