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Il 22 dicembre, il Giappone ha vissuto un momento di grande attesa, segnato dal tentativo di lanciare il satellite Michibiki-5 utilizzando il razzo H3 della Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA). Tuttavia, il sogno di portare questo importante strumento in orbita è stato infranto a causa di un imprevisto tecnico che sta attualmente venendo analizzato dagli esperti.
Il satellite Michibiki-5, parte integrante del sistema di posizionamento satellitare del Giappone, avrebbe dovuto migliorare la precisione dei servizi di navigazione per dispositivi mobili e veicoli. La missione, attesa con entusiasmo, ha subito un brusco arresto, generando preoccupazioni e richieste di chiarimenti da parte del pubblico e delle autorità.
Le cause del fallimento del lancio
Il razzo H3 è decollato dal centro spaziale di Tanegashima, nella prefettura di Kagoshima, ma ha subito un malfunzionamento nel secondo stadio.
Secondo le informazioni rilasciate dalla JAXA, il motore di questo stadio ha smesso di funzionare in modo prematuro, con una pressione nel serbatoio del carburante che è scesa al di sotto dei livelli necessari, causando una spinta insufficiente.
Un lancio già problematico
Non è la prima volta che il lancio del Michibiki-5 ha subito ritardi. Inizialmente programmato per il 7 dicembre, il tentativo di lancio è stato rinviato a causa di problemi tecnici. Un secondo tentativo, dieci giorni dopo, è stato interrotto pochi istanti prima del decollo a causa di un malfunzionamento del sistema di raffreddamento del motore.
La JAXA ha espresso rammarico per non aver soddisfatto le aspettative del pubblico e ha promesso un’indagine approfondita per comprendere le cause di questo fallimento.
Non è ancora chiaro se il satellite si sia separato dal razzo o meno, il che complicherà ulteriormente la situazione.
Implicazioni per il sistema satellitare giapponese
Il sistema di satelliti Michibiki è un elemento cruciale per il Giappone, progettato per garantire che ci sia sempre un satellite attivo sopra il Giappone, riducendo le interferenze causate da edifici e montagne. Con l’aggiunta di Michibiki-5, il numero di satelliti operativi sarebbe aumentato a quattro, migliorando così la stabilità e la precisione del servizio di posizionamento.
Il futuro dei lanci H3
Nonostante il fallimento del primo tentativo di lancio, i successivi voli del razzo H3 hanno dimostrato di essere efficaci. Se il lancio fosse andato a buon fine, la JAXA aveva programmato di inviare il razzo H3 n.
9 con il Michibiki n. 7 già a febbraio. Tuttavia, ora i programmi potrebbero subire modifiche significative.
Yasunori Matogawa, esperto di ingegneria spaziale e professore emerito presso la JAXA, ha commentato che il razzo H3 non ha raggiunto la velocità necessaria per l’orbita. Ha sottolineato che, in alcuni casi, anche un’interruzione prematura del motore non preclude il successo della missione, ma in questo caso specifico, la situazione sembra complessa.
In un contesto ottimale, il Giappone avrebbe potuto posizionare fino a sette satelliti nel suo sistema entro febbraio, garantendo così servizi di posizionamento autonomi anche in assenza del GPS americano. Tuttavia, il fallimento del lancio di Michibiki-5 ha sollevato interrogativi sul futuro della tecnologia satellitare nel paese.
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