Introduzione alle montagne sommerse italiane
Le montagne sommerse rappresentano un affascinante mistero del nostro pianeta, e l’Italia ne ospita ben 79. Queste formazioni geologiche, che si ergono tra i 150 e i 2000 metri di profondità, si trovano a oltre 12 miglia dalle coste italiane. La loro esplorazione è fondamentale per comprendere la biodiversità marina e gli ecosistemi che le abitano.
La missione A14 Seamounts di Ispra
Grazie a un veicolo robotico innovativo, Ispra ha avviato la missione A14 Seamounts, dedicata all’esplorazione delle montagne sommerse nel canale di Sicilia e nel Tirreno. Questo progetto è finanziato in parte dai 400 milioni di euro stanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il Marine Ecosystem Restoration (MER). L’obiettivo è mappare e proteggere almeno il 30% delle superfici naturali, incluse quelle marine, come richiesto dall’Unione Europea entro il 2030.
Il veicolo robotico e le sue capacità
Il veicolo utilizzato da Ispra, un ROV (Remotely Operated Vehicle) di classe “work”, è stato adattato per la ricerca scientifica. Equipaggiato con telecamere ad alta definizione e sensori avanzati, il ROV è in grado di raccogliere dati su temperatura, salinità, pH e CO2. Tra le sue innovazioni, un laser scanner permette di creare mappe dettagliate del fondale marino, rivelando ecosistemi mai studiati prima. Durante le esplorazioni, i ricercatori hanno già documentato diverse specie marine, tra cui coralli rossi e neri, spugne e persino squali vacca.
Importanza della biodiversità marina
Le montagne sommerse italiane sono veri e propri laboratori naturali, ricchi di specie rare e poco conosciute. I ricercatori hanno identificato undici banchi e montagne sottomarine nel Canale di Sicilia, ognuno con un proprio ecosistema unico.
Le immagini e i dati raccolti sono fondamentali per sviluppare strategie di protezione e conservazione della biodiversità marina, che è sempre più minacciata dall’impatto umano e dai rifiuti marini.
Le sfide future e la ricerca continua
La missione A14 Seamounts non si limita a studiare la biodiversità; raccoglie anche dati utili per la geologia e la valutazione dei rischi sismici. Con l’avanzare delle esplorazioni, i ricercatori sperano di ottenere informazioni preziose per affrontare le sfide legate alla gestione della biodiversità. La situazione potrebbe aggravarsi, specialmente nelle acque del golfo di Napoli e del mar Ligure, dove l’impatto delle attività umane è più evidente.