Quando si pensa all’Afghanistan, è facile immaginare un territorio dominato da cime innevate e panorami mozzafiato. Tuttavia, dietro a queste bellezze si cela una delle realtà più dure al mondo. Sotto il regime talebano, il paese ha visto la cancellazione di diritti fondamentali, in particolare per le donne, che vivono in una condizione di apartheid di genere.
Nonostante questo quadro drammatico, si assiste a un fenomeno curioso: un numero crescente di influencer occidentali si sta recando nel paese, descrivendo un’immagine idilliaca e distorta della vita afghana, mentre omettono di menzionare le gravi violazioni dei diritti civili e politici.
Il turismo come strumento di propaganda
I talebani, per cercare di attirare investimenti e turisti, hanno avviato una campagna di promozione del turismo, utilizzando influencer e social media per presentare un Afghanistan accogliente e affascinante.
Questo tentativo di tourismwashing ricorda pratiche simili adottate in altre nazioni, come Israele, dove influencer sono stati portati a Gaza per diffondere una narrazione favorevole.
Numeri in crescita e nuove strategie
Il viceministro del Turismo, Qudratullah Jamal, ha dichiarato che il numero di visitatori è aumentato significativamente, con quasi 9.000 turisti arrivati, un dato che segna un incremento rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, i paesi occidentali continuano a sconsigliare i viaggi verso l’Afghanistan a causa dei rischi elevati.
Le nuove generazioni di viaggiatori, attratte da esperienze culturali uniche, si avventurano in questo paese attraverso vari mezzi: aerei, motociclette, camper e persino biciclette. Il governo talebano, da parte sua, è entusiasta di accoglierli, sperando che il turismo possa contribuire all’economia locale e migliorare l’immagine del regime.
Una realtà difficile per le donne afghane
Nonostante gli sforzi per promuovere un’immagine positiva, la vita delle donne in Afghanistan è drammaticamente compromessa. Le restrizioni imposte dal regime talebano hanno escluso le donne dalla vita pubblica, negando loro l’accesso a istruzione e lavoro. Queste misure estreme hanno portato a una situazione di discriminazione sistematica e isolamento.
Il contrasto tra turismo e diritti umani
Per tentare di attrarre turisti stranieri, alcuni hotel, come il Serena, hanno riaperto le loro strutture, offrendo servizi esclusivi solo per donne straniere, escludendo completamente le locali. Questo tentativo di apparire aperti e accoglienti non fa altro che evidenziare le disparità esistenti. Le Nazioni Unite hanno definito la situazione in Afghanistan sotto il regime talebano come un vero e proprio apartheid di genere.
Il panorama internazionale è segnato da gravi violazioni dei diritti umani, con oltre 12 milioni di persone che soffrono di insicurezza alimentare e più della metà della popolazione in cerca di assistenza umanitaria. La situazione è ulteriormente complicata dalla presenza di gruppi terroristici che minacciano la stabilità della regione.
Il ruolo degli influencer e le loro responsabilità
Un aspetto controverso è rappresentato dagli influencer che visitano il paese. Alcuni, come la travel vlogger britannica Zoe Stephen, sostengono che l’Afghanistan possa essere un luogo sicuro da visitare, ma le loro affermazioni sono spesso percepite come superficiali e fuori dal contesto. L’attivista Orzala Nemat ha sottolineato come questa narrazione edulcorata ignori completamente le difficoltà e i diritti negati alle donne.
Il rischio non è solo quello di supportare il regime talebano, ma di contribuire a una percezione distorta e fuorviante del paese. La questione fondamentale riguarda non solo dove si viaggia, ma quale storia si decide di raccontare e come le azioni possono influenzare il mondo.
Nonostante questo quadro drammatico, si assiste a un fenomeno curioso: un numero crescente di influencer occidentali si sta recando nel paese, descrivendo un’immagine idilliaca e distorta della vita afghana, mentre omettono di menzionare le gravi violazioni dei diritti civili e politici.0


