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Esperti mettono in dubbio la realizzabilità di Artemis III

Il programma Artemis è in bilico tra critiche e ritardi, con esperti che avvertono su possibili cancellazioni.

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Il programma spaziale Artemis, concepito per riportare gli esseri umani sulla Luna, affronta una fase di incertezze e critiche. La missione Artemis II è attesa per febbraio 2026, ma i dubbi su Artemis III e le successive missioni continuano ad aumentare. Durante un recente incontro al Congresso degli Stati Uniti, sono emerse preoccupazioni sulla fattibilità di Artemis III così come progettata.

La principale inquietudine espressa dai membri del Congresso riguarda la possibilità di essere superati dalla Cina nel campo delle esplorazioni spaziali. Nonostante i miliardi di dollari investiti, la certezza di un ritorno sulla Luna da parte degli Stati Uniti si fa sempre più fragile.

Le preoccupazioni sulle missioni Artemis

Nel corso di una riunione della sottocommissione su spazio, scienza e tecnologia, esperti del settore si sono riuniti per analizzare il programma Artemis e valutare possibili soluzioni per accelerare il suo sviluppo.

Tra loro, Mike Griffin, ex amministratore della NASA, ha espresso forti critiche riguardo all’attuale pianificazione di Artemis III. Senza fare riferimento diretto a SpaceX, Griffin ha messo in discussione la capacità del lander, una versione modificata di Starship, di garantire rifornimenti in orbita.

Critiche e alternative proposte

Griffin ha sottolineato l’importanza di un piano solido e sensato, affermando che le attuali strategie per Artemis III e le missioni future sono prive di logica e dovrebbero essere annullate. Ha quindi riproposto un’architettura pianificata da lui, che era stata scartata per motivi di budget.

Altri esperti hanno avvertito che, in base agli attuali contratti, la NASA ha poteri limitati per far rispettare la sua tabella di marcia. Questa mancanza di controllo ha portato a ritardi significativi, alimentando il rischio di perdere la corsa spaziale a favore della Cina.

Il futuro dell’esplorazione lunare

Attualmente, rimane incerta la questione dell’utilizzo di Starship come lander. Non è chiaro nemmeno se la NASA continuerà a impiegare lo Space Launch System, o se la navicella Orion sarà lanciata con razzi alternativi. Tuttavia, è già confermata la presenza di un astronauta italiano, probabilmente nella missione Artemis V.

Preparazioni per il Lunar Terrain Vehicle

Entro il 2030, gli astronauti dovrebbero utilizzare un Lunar Terrain Vehicle per le loro esplorazioni sulla superficie lunare. La NASA ha selezionato tre aziende, Intuitive Machines, Lunar Outpost e Astrolab, per la progettazione iniziale e la costruzione dei prototipi. Tuttavia, a causa di vincoli budgetari, l’agenzia spaziale dovrà selezionare solo un produttore di rover.

Se la compagnia scelta non dovesse rispettare i termini contrattuali o le scadenze stabilite, gli astronauti potrebbero non avere a disposizione alcun rover per le loro missioni.

Pertanto, la NASA è chiamata a considerare una soluzione di backup, simile a una polizza assicurativa, per garantire il successo delle missioni lunari. La decisione finale in merito spetterà al nuovo amministratore, Jared Isaacman.

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Scritto da Staff

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