Il mercato delle energie rinnovabili in Italia sta vivendo una fase di espansione senza precedenti. Secondo le rilevazioni di Terna, considerando tutte le fonti rinnovabili, nel 2024 l’incremento di capacità in Italia è stato pari a 7.480 MW, +29% rispetto al 2023 e al 31 dicembre scorso in Italia si registravano 76,6 GW di potenza installata da fonti rinnovabili. Rispetto a quanto previsto dal DM Aree Idonee (21 giugno 2024), il target fissato per il quadriennio 2021-2024 di nuove installazioni è stato superato di 1.609 MW.
L’obiettivo fissato dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) prevede di raggiungere 80 GW di capacità fotovoltaica entro il 2030, un traguardo che richiederà investimenti stimati in oltre 120 miliardi di euro tra infrastrutture, storage e digitalizzazione.
Un contesto in cui le PMI italiane stanno assumendo un ruolo sempre più centrale, contribuendo alla realizzazione di impianti, all’innovazione tecnologica e alla creazione di filiere sostenibili. In questo scenario, si inserisce il percorso di Energy Time, una realtà che ha saputo interpretare con visione e competenza la nuova stagione della transizione energetica.
Energy Time: un bilancio positivo dei primi mesi a Piazza Affari e la sfida della transizione energetica
Nel panorama delle energie rinnovabili italiane, Energy Time si posiziona oggi come uno dei protagonisti della nuova stagione della transizione green. Quotata da pochi mesi su Euronext Growth Milan (EGM), la società ha chiuso il primo semestre 2024 con risultati incoraggianti e una traiettoria di crescita che conferma la solidità del proprio modello industriale.
“Siamo arrivati in Borsa da poco, ma l’esperienza è estremamente positiva e in linea con le nostre aspettative”, racconta Marco Pulitano, amministratore delegato di Energy Time. “In passato avevamo già avuto esperienze con i mercati finanziari, come parte di un gruppo quotato al Nasdaq tra il 2009 e il 2013, e questo ci ha permesso di affrontare il nuovo percorso con maggiore consapevolezza”. Dalla semestrale si sono segnali di solidità e crescita… “I numeri parlano chiaro: la società ha chiuso il primo semestre 2025 con una produzione di circa 6 milioni di euro e un EBITDA positivo di 400 mila euro, un netto miglioramento rispetto al primo semestre 2024. “Il nostro è un settore stagionale: nella prima parte dell’anno si concentrano le attività di ingegneria, mentre la costruzione degli impianti avviene da maggio in poi.
Ciò nonostante, chiudere con un EBITDA positivo ci conforta e conferma la bontà del trend di crescita”, sottolinea l’AD.
Gli obiettivi per l’intero esercizio restano ambiziosi: oltre i 20 milioni di euro di fatturato, sostenuti da un backlog di oltre 125 milioni di contratti già firmati, pari a 235 MW di impianti fotovoltaici da realizzare entro il 2026-2027. Un portafoglio che conferma la solidità del business e la capacità dell’azienda di intercettare la crescente domanda di energia da fonti rinnovabili.
Rinnovabili e indipendenza energetica: il mercato entra in una nuova fase
Il contesto di mercato oggi è radicalmente diverso rispetto a quello del decennio scorso. “Tra il 2008 e il 2012 abbiamo assistito a un mercato drogato dagli incentivi, senza obiettivi chiari. Oggi, invece, l’Europa e l’Italia hanno fissato target concreti: con il Fit for 55 e il PNIEC, sappiamo che il Paese dovrà raggiungere 80 GW di nuova potenza fotovoltaica installata entro il 2030, rispetto ai circa 40 GW attuali”, spiega il manager.
In questo scenario, Energy Time gioca un ruolo chiave nella realizzazione di nuovi impianti e nella fornitura di soluzioni ingegneristiche avanzate. “Oggi il nostro piano industriale è chiaro e misurabile. Siamo entrati in Borsa proprio perché il mercato delle rinnovabili ha ritrovato una direzione precisa e la nostra pipeline ci consente di guardare ai prossimi anni con ottimismo”. Se il Sud resta l’area storicamente più vocata per l’irraggiamento solare, Energy Time guarda ora con attenzione al Nord Italia, dove la domanda di energia è più elevata e la rete elettrica richiede potenziamenti strutturali. “Il mercato settentrionale sarà quello del futuro. Storicamente abbiamo realizzato impianti su tetti industriali, ma ora si apre la prospettiva di impianti a terra al servizio delle aziende energivore del Nord. Grazie anche ai capitali raccolti in Borsa, stiamo concentrando l’espansione su quest’area”, spiega l’AD.
La quotazione come leva di trasparenza e credibilità
A pochi mesi dall’approdo su EGM, la quotazione ha già portato benefici tangibili nei rapporti con gli stakeholder. “Uno degli obiettivi principali della quotazione non era solo la raccolta di capitali, ma anche il rafforzamento del rapporto con i nostri partner, in particolare con i fondi di investimento”, sottolinea l’amministratore delegato. “Essere una società quotata significa parlare la stessa lingua dei nostri clienti istituzionali. La trasparenza dei nostri numeri e la solidità del sistema di governance ci permettono di dialogare con più efficacia con investitori internazionali”. Il percorso di Energy Time, dunque, è solo all’inizio, ma già si distingue per la chiarezza della visione e per la coerenza con gli obiettivi della transizione energetica. In un mercato che punta a raddoppiare la propria capacità fotovoltaica in meno di un decennio, la società rappresenta un esempio concreto di come le PMI italiane possano utilizzare la Borsa come strumento di crescita industriale e accelerazione della sostenibilità.

